Al London Design Festival è stato presentato Vert, padiglione urbano in quercia rossa che ospita piante, insetti e persone in armonia.
Lo studio di design Diez Office e gli specialisti del verde urbano OMCC hanno collaborato con l’American Hardwood Export Council per creare una “greening machine” esposta a settembre 2024 durante il London Design Festival. La struttura modulare in legno, chiamata Vert, è un’innovativa architettura che ospita persone, animali e verde dando vita a un ecosistema urbano.
L’architettura a tutela della biodiversità
Esposto all’interno del cortile del Chelsea College of Arts, il padiglione Vert presenta una struttura in legno attraversata dal verde ed è stato progettato per affrontare l’aumento delle temperature e la diminuzione della biodiversità all’interno delle città. Un progetto che ispira urbanisti, architetti e designer ad affrontare il cambiamento climatico sviluppando soluzioni interdisciplinari.
Questo genere di sistemi può salvare le città dagli effetti del cambiamento climatico perché possono essere realizzati anche nei centri urbani densamente edificati. Il greening è infatti il processo di perseguimento di conoscenze e pratiche con l’intenzione di diventare più rispettosi dell’ambiente, migliorando il processo decisionale e lo stile di vita in modo ecologicamente responsabile. L’obiettivo è la protezione ambientale per le generazioni attuali e future, ma anche per le altre specie. Vert rappresenta infatti un giardino per insetti e persone nel centro della città, un luogo dove rilassarsi nel rispetto delle altre forme di vita.
Triangoli, reti e sedute
La struttura, alta 10 metri, è composta da una serie modulare di triangoli in legno lamellare di quercia rossa. Con la guida dell’American Hardwood Export Council (AHEC), Diez Office e OMCC hanno scelto questa specie per le sue prestazioni strutturali e per le sue credenziali ecologiche, oltre che per le sue caratteristiche estetiche. La quercia rossa è infatti più densa e più stabile dei legni da costruzione standard, il che rende necessario meno materiale. Ciò riduce al minimo l’importanza visiva e l’impronta della struttura, pur mantenendo le prestazioni strutturali.
I triangoli sono intervallati da reti in tessuto biodegradabile rese verdi da oltre 20 specie di piante rampicanti che fungono da dimora per gli insetti. La base della struttura è invece attraversata da una strada, per garantire la circolazione delle persone, ed è fiancheggiata da due piattaforme che ospitano posti a sedere in rete riparati per i visitatori.
Vert è una macchina ecologica ed estetica
Secondo gli studi, la struttura è in grado di rinfrescare lo spazio aereo circostante fino a otto gradi e può proiettare quattro volte più ombra e immagazzinare circa 25 volte più CO2 di un albero di 20 anni. Si tratta perciò di una vera e propria macchina ecologica, che ha tutte le caratteristiche di un’architettura naturale ma rende anche più armoniosi e piacevoli gli spazi urbani, inserendosi in modo proporzionato.
L’unione tra ecologia ed estetica è un obiettivo primario per i progettisti, che hanno utilizzato i materiali in modo responsabile e hanno osato con le prestazioni ingegneristiche senza però compromettere l’estetica della realizzazione ha aggiunto. Vert perciò rompe la monotonia dell’ambiente urbano, segnalando in modo evidente un’oasi verde, ma lo fa inserendosi in modo naturale nel contesto.
L’importanza della modularità
Secondo il team di progettazione, la forma triangolare di Vert è fondamentale per le prestazioni della struttura, consentendo una costruzione robusta che utilizza materiali minimi pur essendo in grado di resistere al vento e di assorbire il peso delle piante. La forma si presta anche alla modularità, permettendo al sistema di essere ampliato o di cambiare direzione. La struttura modulare può inoltre essere smontata e ricostruita più volte, secondo i dettami del design for disassembly che aumenta la sostenibilità del ciclo di vita degli oggetti e delle architetture.
Dopo le quattro settimane trascorse al Chelsea College of Arts, Vert sarà perciò immagazzinato e trasferito altrove la prossima estate.
“Foto di Petr Krejci, tratta da Cosa vedere al London Design Festival 2024, su Living – Corriere della Sera, URL: https://living.corriere.it/design/eventi/gallery/cosa-vedere-al-london-design-festival-2024/.”