In arrivo un’ondata di ristrutturazioni
Ristrutturazioni per salvare il clima!
Ecco la strategia messa in atto dalla Commissione europea denominata «ondata di ristrutturazioni».
Il suo obiettivo è migliorare le prestazioni energetiche degli immobili e ridurre le emissioni degli edifici.
Circa il 40% del consumo totale di energia nell’intera Unione è, infatti, imputato proprio agli edifici.
La Commissione comunica che sarà necessario intervenire sull’85% del parco immobiliare.
Tipi di ristrutturazioni
Ma quali sono queste ristrutturazioni?
Le ristrutturazioni profonde sono quelle che migliorano maggiormente il rendimento energetico di un edificio di almeno del 60%.
Sono effettuate ogni anno solo sullo 0,2% del complesso immobiliare e solo in 1/5 dei casi l’efficienza energetica è notevolmente migliorata.
Grazie ad una “ristrutturazione profonda” si avrebbe numerosi vantaggi:
- riduzione del 60% nelle emissioni di gas a effetto serra degli edifici
- riduzione del consumo finale di energia
- riduzione del 18% su quello di riscaldamento e raffreddamento rispetto a cinque anni fa
Come fare?
L’Ue intende puntare su regolamentazione, finanziamenti e assistenza tecnica per attuare l’ondata di ristrutturazioni.
Come?
Attraverso l’eliminazione degli ostacoli lungo tutta la catena: dalla decisione iniziale di procedere alla ristrutturazione fino al completamento del progetto.
Ma c’è di più.
E’ necessario prestare attenzione particolare a tre settori chiave:
- la povertà energetica degli edifici con le prestazioni peggiori
- gli edifici pubblici, come le strutture scolastiche, sanitarie e amministrative
- la decarbonizzazione di riscaldamento e raffreddamento
Quali sono gli strumenti?
Per raggiungere gli obiettivi di questa “ondata di ristrutturazione”, la Commissione scende in campo con tutti gli strumenti a sua disposizione:
– Recovery plan
– InvestEu
– fondi della politica di coesione
– programma Life
Obiettivi a lungo termine
Raddoppiare i tassi di ristrutturazione nei prossimi dieci anni:
Perchè? Per migliorerà la qualità della vita delle persone.
Come? Riciclando i materiali, diminuendo l’effetto serra, investendo nella digitalizzazione.
Entro il 2030 potrebbero essere ristrutturati 35 milioni di edifici e creati oltre 160.000 nuovi posti di lavoro nel settore edile.
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