Se il livello di inquinamento dell’aria continua ad alzarsi, in attesa che si diffonda un approccio sistemico di edilizia sostenibile conviene trovare soluzioni innovative a tutela dell’ambiente e delle persone. La concentrazione di CO2 dell’aria, infatti, non è mai stata così alta. Non si tratta soltanto di numeri, ma di fattori di rischio concreti per gli abitanti delle città, soprattutto quelli più fragili. Basta consultare l’Indice di qualità dell’aria per avere un’idea della diffusione del problema e delle sue implicazioni.
Ecco perché tante start up in giro per il mondo stanno iniziando a sfruttare tecnologie moderne per affrontare il problema in modo creativo. Due, in particolare si stanno concentrando sull’alleanza tra design ed edilizia per inserire nelle nostre città elementi utili a tenere sotto controllo l’inquinamento. Ecco come.
Tende di alghe per assorbire la CO2
La prima soluzione innovativa per migliorare la qualità dell’aria in città a partire da un’edilizia sostenibile è tutta italiana. Gli architetti Claudia Pasquero e Marco Poletto di ecoLogicStudio hanno ideato Photo.Synth.Etica, una tenda contenente alghe che operano un processo di fotosintesi ripulendo l’aria. Il progetto è stato presentato durante la settimana del Climate Innovation Summit 2018 ed è entrato subito in funzione come installazione sulla facciata di un palazzo della capitale irlandese. La bio-tenda in questione era composta da 16 moduli in bio-plastica lunghi 7 metri e larghi 2 metri, in grado di stoccare 1 kg di anidride carbonica al giorno, l’equivalente di 20 grandi alberi. Ciò significa che 2 m2 di tenda possono assorbire la stessa quantità di CO2 che assorbirebbe un albero, per un totale di 22 kg all’anno.
I pannelli funzionano infatti da fotobioreattori, sistemi colturali in grado di far crescere al loro interno microalghe e altri microrganismi. Progettati digitalmente, lasciano che la luce del sole possa nutrire le alghe, abbracciate da una miscela di gelatina. Consentono così l’attività di fotosintesi, che preleva anidride carbonica dall’aria per trasformarla in ossigeno. Il processo inizia quando l’aria incontra la parte inferiore della facciata, facendo sollevare la tenda e scorrendo a contatto con le alghe, che la ripuliscono. Il risultato in cima alla facciata è un’aria molto meno inquinata e più ricca di ossigeno.
Perché le alghe?
Personalizzabili per forma e dimensione, le bio-tende possono essere posizionate dovunque, su edifici residenziali, commerciali e pubblici. Rappresentando perciò un esempio ideale dell’utilizzo di tecnologie biologiche e digitali a favore dell’ambiente e della salute delle persone. Lo sfruttamento delle alghe, in particolare, promette bene a tale scopo: «Il cinquanta per cento della CO2 mondiale viene assorbito dagli oceani, grazie al potere dei cianobatteri fotosintetici o delle microalghe», spiega Marco Poletto. «Le alghe si sono evolute per sviluppare un’eccezionale intelligenza biologica che le rende incredibilmente resistenti e molto efficienti come macchine fotosintetiche. Pertanto, le alghe crescono dove la maggior parte degli altri organismi non può. Nelle città, possiamo trovarle anche nei corsi d’acqua contaminati e in siti inquinati».
Ma non è finita qui. Nel corso della fotosintesi, infatti, i microrganismi si trasformano in biomassa, fonte di energia rinnovabile che può essere venduta e utilizzata per creare altri prodotti. Le alghe potrebbero per esempio costituire la materia prima per la costruzione delle membrane stesse che compongono le bio-tende, in un esempio ideale di approccio circolare. Ecco perché sono candidate come protagoniste della progettazione urbana del futuro, basata sull’intelligenza digitale e biologica.
Piastrelle antismog per un’edilizia sostenibile
Un’altra soluzione di edilizia sostenibile per combattere l’inquinamento arriva, non a caso, da uno dei paesi più inquinati al mondo: l’India e in particolare dalla start up Carbon Craft Design di Mumbai, fondata da Tejas Sidnal e animata da un team di architetti, ingegneri e designers. Tramite un dispositivo tecnologico di AIR-INK, è possibile estrarre l’anidride carbonica dall’aria per miscelarla con trucioli e polvere di marmo, creando piastrelle artigianali e sostenibili. Ogni piastrella contiene una quantità di carbonio equivalente a quella che si trova in 30mila litri di aria e il processo produttivo stesso è sostenibile. Consuma infatti un quinto dell’energia normalmente necessaria alla produzione di piastrelle.
Previa rimozione di componenti dannosi, come i metalli pesanti altamente tossici, ogni piastrella può essere realizzata interamente a mano in sei tonalità diverse, dal nero al bianco passando per 4 grigi. Una volta creata la miscela di carbonio e marmo, le tessere vengono tagliate e modellate su misura. Possono perciò adattarsi a qualunque superficie – pavimenti o muri – e stile, combinando le 6 tonalità in disegni geometrici. La tecnica di realizzazione delle piastrelle ha almeno 200 anni, rendendo così l’attività di Carbon Craft Design un mix perfetto di artigianalità e innovazione, all’insegna dell’upcycling.