Un fronte comune di ambientalisti e operatori del settore edile chiede la proroga dei bonus fiscali e un piano strategico per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio immobiliare italiano.
Un appello per il futuro del patrimonio edilizio italiano
Un’alleanza di 25 realtà, tra associazioni ambientaliste, professionisti del settore edile e enti di tutela dei consumatori, ha presentato il documento “Un patrimonio da salvare”, rivolgendosi al Governo con richieste precise. La proroga di Ecobonus e Sismabonus e la creazione di una strategia nazionale per l’ammodernamento del parco immobiliare sono al centro dell’appello. La direttiva europea “Case Green” (Epbd) impone obiettivi stringenti di riduzione del consumo energetico, ma l’Italia, denunciano i firmatari, manca ancora di una roadmap chiara.
Analisi e interventi: le priorità degli esperti
Nel documento, i promotori evidenziano l’urgenza di un’analisi approfondita dello stato degli edifici italiani, comprensiva di dati su sicurezza e prestazioni energetiche, per guidare interventi mirati ed efficaci. Tra le proposte avanzate spicca la necessità di un “provvedimento ponte” che garantisca continuità alle misure esistenti fino all’entrata in vigore di un nuovo piano nazionale. Occorre, quindi, una revisione concertata degli incentivi, bilanciando risorse pubbliche e private per rendere sostenibile la transizione.
Verso una transizione sostenibile e inclusiva
Il documento non si limita alle critiche, ma traccia una visione: interventi prioritari sugli edifici più energivori e pericolosi, accompagnati da misure di sostegno che incentivino la partecipazione di capitali privati. Il dibattito è approdato alla Legge di bilancio con un emendamento dedicato, ma il rischio è che le risorse vengano ulteriormente ridotte. “Senza continuità nei finanziamenti, non raggiungeremo gli obiettivi europei,” ammoniscono gli esperti. La palla ora passa al Governo, chiamato a scegliere tra inazione e una transizione verde ambiziosa ma necessaria.
