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giovedì 21 Novembre 2024

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Qualità dell’aria in casa: ecco come migliorarla

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La qualità dell’aria domestica influenza da diversi punti di vista il benessere degli abitanti: ecco come migliorarla.

L’inquinamento atmosferico è giustamente al centro del discorso sul cambiamento climatico e sulla qualità della vita in città. Ma che ne è invece dell’aria che respiriamo tra le mura di casa? La pandemia ci ha costretto a riporre un’attenzione maggiore rispetto alla qualità dell’aria indoor, amica o nemica del nostro benessere a seconda della sua composizione. I livelli di inquinanti atmosferici, infatti, possono essere decine di volte più alti all’interno. E soprattutto possono avere un impatto molto maggiore sulla salute, nel caso in cui ci troviamo a sostare a lungo in locali dall’aria inquinata. Come migliorare allora la qualità dell’aria in casa?

La sick building syndrome

La correlazione tra una cattiva qualità dell’aria in luoghi che frequentiamo a lungo e la nostra salute è ormai assodata. Alte concentrazioni di monossido di carbonio, anidride carbonica, particolato e altri inquinanti aggravano patologie pregresse e mettono a dura prova la capacità del corpo di difendersi dall’esterno. Gli inquinanti infatti hanno buone probabilità di essere inalati, ingeriti o assorbiti dalla pelle, con effetti diversi a seconda della concentrazione, dell’esposizione e della tipologia.

Tra le reazioni possibili ci sono intossicazioni immediate, nel caso di un’esposizione anche breve ad alte concentrazioni. Ma nella maggior parte dei casi si tratta di patologie che insorgono dopo un’esposizione prolungata a concentrazioni contenute di inquinanti. Quest’ultima può provocare molti sintomi difficili da ricondurre alla loro causa, come problemi respiratori e reazioni allergiche, mal di testa, nausea, vertigini, irritabilità o stanchezza. È la cosiddetta “sick building syndrome”, la sindrome dell’edificio malato, che, se non dà luogo a conseguenze gravi rischia di passare inosservata per anni.

Le persone che già presentano problemi respiratori o cardiaci, i bambini piccoli e gli anziani sono sottoposti a un rischio maggiore. In ogni caso, all’insorgere di sintomi respiratori inspiegabili bisognerebbe subito controllare la qualità dell’aria e, se presenta criticità, adottare misure per migliorarla prima che provochi danni irreparabili.

Eliminare gli inquinanti è naturalmente la prima cosa da fare quando ci si accorge di soffrire della sick building syndrome o di alcuni sintomi a essa riconducibili. Per farlo è importante saper risalire alla loro fonte.

Le tipologie di inquinanti

Gli inquinanti possono nascondersi dappertutto, tra gli impianti di climatizzazione e i materiali di cui sono fatti i mobili di casa. Tra i più diffusi e vari ci sono i Composti Organici Volatili (VOC), come la formaldeide, un gas che si sprigiona dalle colle contenute in comuni arredi realizzati in compensato. Altre sostanze chimiche dannose sono sprigionate da detergenti, deodoranti e altri prodotti per la pulizia di casa.

In alcune zone rappresenta un pericolo il radon, un gas radioattivo naturale che filtra dalla terra e si accumula in casa, causando problemi di salute. Esistono kit domestici per verificare i livelli di radon: se sono alti, è possibile ridurlo sigillando le fondamenta.

Anche il fumo di sigaretta passivo è inquinante, dato che, nel caso in cui si fumi all’interno, le sue concentrazioni possono essere molto alte. Com’è noto, chiunque vi sia esposto può presentare un rischio più elevato di sviluppare problemi di salute, inclusi alcuni tipi di cancro. Lo stesso vale per il fumo di terza mano, che si accumula su superfici come vestiti o mobili. A proposito di fumo, tra gli scarti prodotti da vecchi camini e stufe c’è il monossido di carbonio, un gas incolore e inodore che provoca in breve tempo un grave avvelenamento con perdita di coscienza.

Ci sono poi inquinanti rappresentati da microrganismi che possono provocare tanto sintomatologie asmatiche quanto patologie virali o batteriche. Sono acari, funghi e muffe, pollini, batteri e virus, che proliferano soprattutto in luoghi con umidità elevata, come in bagno o negli impianti di condizionamento.

Tra gli inquinanti più dannosi ci sono poi i metalli pesanti, che, se inalati o ingeriti, ostacolano il metabolismo umano. Tra i più diffusi ci sono l’alluminio, l’arsenico, il piombo, il cadmio e il mercurio, che l’organismo fatica a smaltire e accumula all’interno degli organi e dei tessuti, compromettendone alla lunga le funzioni.

Come migliorare la qualità dell’aria in casa

Se si è preoccupati per la qualità dell’aria in casa, ma si è sicuri di come e dove intervenire, un buon punto di partenza consiste nel fare un test fai-da-te o condotto da un professionista. I test di qualità dell’aria fai-da-te consentono di verificare la presenza di più inquinanti o di uno soltanto, qualora si sospetti che il problema possa dipendere da una sostanza in particolare. Ma il metodo da scegliere dipende dalle esigenze e ovviamente affidarsi agli esperti permette di assicurarsi risultati più accurati e informazioni personalizzate.

Tra i vettori più comuni di inquinanti e allergeni ci sono la polvere e l’umidità. Tenerle alla larga da casa può perciò essere un ottimo modo per prevenire problemi. Come? Spazzolando e lavando regolarmente eventuali animali domestici, lavando frequentemente la biancheria da letto, aspirando e spolverando le superfici con apparecchi appositi, scegliendo cuscini anallergici e materassi impermeabili, asciugando le superfici in cucina e in bagno per evitare che si sviluppi la muffa.

Tra i modi più efficaci per mantenere l’aria pulita facendo il minimo sforzo c’è poi l’acquisto di un purificatore con filtro HEPA. Si tratta di un apparecchio che rimuove più del 99% delle particelle nocive dall’aria tra VOC, fumo, spore, anidride carbonica, allergeni e persino virus. In molti casi sarebbe tuttavia sufficiente aumentare la ventilazione degli ambienti per disperdere gli inquinanti. Basta aprire finestre e porte per far passare un po’ d’aria esterna purché questa sia pulita o povera di polline.

Altri accorgimenti importanti consistono nel cambiare regolarmente i filtri nei sistemi di riscaldamento e raffreddamento domestici e negli elettrodomestici che portano aria in casa o assicurarsi che tutti i condotti dell’aria siano puliti e non ostruiti. E poi è fondamentale tenere sotto controllo l’umidità, che accelera la proliferazione di tanti tipi di inquinanti, con un deumidificatore o, di nuovo, mantenendo la giusta aerazione delle stanze e non lasciando chiazze d’acqua in bagno e in cucina.

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