La Camera ha dato finalmente il via libera alla legge sulla diffusione dei defibrillatori. La legge prevede lo stanziamento di due milioni di euro e il posizionamento dei dispositivi salvavita nelle sedi delle pubbliche amministrazioni con almeno 15 dipendenti e con servizi aperti al pubblico, nei mezzi di trasporto, nelle scuole e nelle università.
Grazie al supporto unanime delle forze politiche alla Camera ha avuto il via libera definitivo una legge di civiltà, che consentirà una diffusione capillare dei defibrillatori in tutte le città, in ambienti extra ospedalieri. Una legge che si rivelerà fondamentale per salvare tante vite umane.
Legge defibrillatori: necessaria per arresti cardiaci
Ogni anno oltre 60 mila persone muoiono in Italia per arresto cardiaco. Si tratta di un malessere che può essere fatale e in cui anche pochi secondi possono fare la differenza.
Ogni minuto la possibilità di sopravvivenza scende del 10%
L’arresto cardiaco rappresenta la principale causa di morte nei paesi occidentali. La percentuale di sopravvivenza è legata proprio alla tempestività di intervento con defibrillatore.
Attualmente si parla di un 10% di possibilità di sopravvivere se non si interviene con sistemi di defibrillazione precoce. I dati scientifici segnalano invece che la sopravvivenza in caso di arresto cardiaco si ha nel 46% dei casi, quando si interviene subito con un defibrillatore. Una percentuale di sopravvivenza che in “città cardioprotette” come Piacenza sale al 93% grazie alla presenza capillare di defibrillatori.
Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa del Governo Draghi, si è espresso così: “Vittoria. Dopo due anni di attesa è stata approvata in via definitiva dalla commissione Affari Sociali della Camera dei deputati in sede legislativa la legge di cui sono stato promotore, primo firmatario e relatore, che prevede non solo la diffusione dei defibrillatori nei luoghi pubblici e di lavoro ma anche percorsi formativi nelle scuole per informare ed educare giovani e cittadini a saper intervenire tempestivamente in soccorso di chi viene colpito da attacco cardiaco. Finalmente vede il traguardo una legge voluta da Forza Italia e votata all’unanimità da tutte le forze presenti in Parlamento che non è di semplice buonsenso ma di civiltà. Una legge attesa da 20 anni in Italia che da sempre ho definito ‘salva vita’ perché permetterà appunto di salvare migliaia di vite ogni anno, di diffondere cultura di prevenzione e primo soccorso. Oggi è stato colmato un vuoto normativo tutto italiano: si scriverà ‘defibrillatori ovunque’, si leggerà ‘vita’”.
Legge defibrillatori: al via l’opera di formazione
Il numero di persone in grado di utilizzare questi apparecchi è ancora limitato. Per questo motivo la legge ha previsto un’opera capillare di formazione.
“Le scuole di ogni ordine e grado, nell’ambito della propria autonomia, organizzano le iniziative di formazione di cui al comma 10 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, programmando le attività, anche in rete, in accordo con le strutture sanitarie e di volontariato”. Queste iniziative di formazione devono comprendere:
- le tecniche di rianimazione cardiopolmonare di base
- l’uso del defibrillatore semiautomatico e automatico esterno
- la disostruzione delle vie aeree da corpo estraneo.
Le iniziative di formazione sono estese al personale docente e al personale amministrativo, tecnico e ausiliario. Ogni scuola, nell’ambito della propria autonomia, il giorno 16 ottobre, in concomitanza con la Giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare, può dedicare iniziative specifiche di informazione all’arresto cardiaco e alle conseguenti azioni di primo soccorso.
Legge defibrillatori: uso incentivato in centri commerciali, condomini e alberghi
La legge prevede che gli enti territoriali possano incentivare, anche con misure premiali, l’installazione di defibrillatori in centri commerciali, condomini, alberghi e nelle strutture aperte al pubblico. Per ora una presenza di apparecchiature “suggerita”, ma che un ordine del giorno della senatrice pentastellata Mariolina Castellone, approvato a palazzo Madama, chiede di rendere obbligatoria non solo in centri commerciali e alberghi, ma anche in stabilimenti balneari, farmacie, palestre, discoteche e a bordo delle vetture delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco.
L’impegno di Anaci
ANACI, la più rappresentativa associazione italiana degli amministratori di condominio, da anni è impegnata in campagne di sensibilizzazione sull’arresto cardiaco improvviso, promuovendo il progetto “Condominio Cardio-Protetto” rivolti a tutti i propri Associati.
L’obiettivo è quello di dotare i condomìni amministrati di un defibrillatore DAE e sensibilizzare gli inquilini sull’importanza di questi apparecchi per tutelare la salute e la sicurezza delle persone.
Altro progetto sostenuto dall’Associazione è “Lo Studio ANACI Cardio-protetto”: iniziativa che nasce dall’esigenza di far diventare l’Amministratore ANACI sempre più un punto di riferimento per la cittadinanza, un “Ambasciatore di vita” capace di diffondere una cultura etica dell’abitare in condominio. In questi ultimi anni si sta, infatti, assistendo a un’evoluzione anche in chiave sociale della figura dell’amministratore condominiale, chiamato a contribuire responsabilmente a trasformare il condominio da luogo di tensioni e individualismi a luogo di relazioni positive tra persone e famiglie. In quest’ottica diventa fondamentale acquisire maggiore consapevolezza dell’importanza di tutelare la salute di tutti, per migliorare le condizioni di benessere generali all’interno del condominio.
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