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lunedì 23 Settembre 2024

Goal 3 Agenda 2030: la salute parte da casa propria

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La tutela della salute inizia dalle buone abitudini casalinghe, indispensabili per raggiungere il Goal 3 dell’Agenda 2030.

La pandemia da Covid 19 ha interrotto i servizi sanitari essenziali, ritardato le diagnosi di malattie, innescato un aumento della diffusione di ansia e depressione. Ma anche interrotto il lavoro per rendere la copertura sanitaria universale, abbassato l’aspettativa di vita globale e messo in secondo piano i progressi nella lotta all’HIV, alla tubercolosi e alla malaria. Insomma, ha dimostrato come i progressi nel garantire una vita sana a tutti possano essere facilmente messi in crisi. E, con essi, il raggiungimento del goal 3 dell’Agenda 2030.

Allo stesso modo sono il cambiamento climatico e l’inquinamento a mettere a repentaglio la salute delle persone. Il primo porta con sé un aumento di eventi climatici estremi e una proliferazione delle malattie, il secondo contamina l’acqua, l’aria e il suolo. Come fare dunque a tutelare la nostra salute? A partire da casa, scegliendo le giuste tecnologie e adottando abitudini responsabili per migliorare la qualità della vita indoor.

Il Goal 3 dell’Agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è un programma d’azione, firmato il 25 settembre 2015 dai Governi dei 193 Paesi Membri dell’ONU, che definisce 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) o Sustainable Development Goals (SDGs). Ogni goal viene ulteriormente definito da altri sotto-obiettivi, per un totale di 169 target, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030. Si tratta di obiettivi validità globale, che coinvolgono tutti i Paesi e le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e della cultura.

Il goal 3 dell’Agenda 2030 si ripropone di «Assicurare la salute e il benessere per tutti e tutte le età», un obiettivo essenziale per lo sviluppo sostenibile. In particolare mira a:

  • ridurre il tasso di mortalità materna
  • ridurre il tasso di mortalità di neonati e bambini
  • porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali e di combattere l’epatite, le malattie legate all’uso dell’acqua e altre malattie trasmissibili
  • ridurre la mortalità prematura da malattie non trasmissibili
  • rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze stupefacenti e alcool
  • dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali
  • garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva
  • conseguire una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi finanziari e l’accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria, farmaci e vaccini
  • ridurre il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose, da inquinamento e contaminazione di aria, acqua e suolo.

La salute inizia da casa

La salubrità dell’ambiente in cui si vive è un elemento primario nella tutela della salute. E tra i luoghi in cui una persona passa più tempo c’è senza dubbio la propria abitazione. Tra i target del Goal 3 dell’Agenda 2030, ce n’è uno che dipende direttamente anche dalla qualità dell’ambiente domestico. È la riduzione del numero di decessi e malattie correlate a sostanze chimiche pericolose e all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Sostanze chimiche

Per quanto riguarda le sostanze chimiche, è importante prestare attenzione fin dal momento dell’arredamento di casa. Esistono infatti materiali comunemente usati per costruire mobili che nel tempo rilasciano COV (Composti Organici Volatili), come la formaldeide, dannosi per la salute se vengono respirati. Ma altrettanto conta gestire consapevolmente le sostanze chimiche utilizzate nella vita di tutti i giorni, tra prodotti per la pulizia, come candeggina, spray, capsule e detergenti, fertilizzanti per piante, pesticidi, vernici, colle, combustibili e, non da ultimo, medicinali.  

La maggior parte delle sostanze chimiche non sono pericolose, se usate correttamente. Alcune richiedono però una manipolazione più attenta rispetto ad altre, con precauzioni come guanti e mascherine, perché rilasciano anch’esse COV. Le etichette possono naturalmente aiutare a identificarle, consigliando come usarle in sicurezza.

Qualità dell’aria

Uno dei fattori che condiziona maggiormente il benessere delle persone dal punto di vista della salute – e che ha aggravato la diffusione del Covid 19 – è senza dubbio la qualità dell’aria respirata in casa. A influenzarla, sono, come già detto, i COV, ma anche altri fattori come un’eccessiva umidità o, al contrario, secchezza, la presenza di muffe, il rischio di rilasci di monossido di carbonio da stufe o camini, la presenza di fumatori in casa…

Sebbene non sia possibile eliminare tutti i rischi, è comunque importante prevenire peggioramenti della qualità dell’aria. Come?

  • Arieggiando gli ambienti
  • utilizzando prodotti naturali possibilmente solidi o liquidi
  • mantenendo una temperatura equilibrata in casa, intorno ai 20 gradi
  • evitando la formazione di condensa o i ristagni di acqua
  • evitando di fumare in casa
  • passando frequentemente l’aspirapolvere e lo straccio per eliminare la polvere

Qualità dell’acqua

Anche la qualità dell’acqua che esce dai rubinetti di casa può influire sulla salute degli abitanti, dato che può essere bevuta, utilizzata per lavarsi o per lavare gli alimenti. Esistono test relativi alla sua alcalinità, temperatura, durezza e alla presenza di sostanze disciolte. Se si dovessero riscontrare anomalie, non è semplice agire per migliorare la sua qualità, ma è sempre possibile installare filtri e purificatori. È importante però sapere che la durezza dell’acqua, cioè il fatto che sia molto calcarea, non rappresenta, entro certi livelli, un rischio per la salute delle persone.

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