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giovedì 21 Novembre 2024

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La certificazione energetica degli edifici diventa più veloce e precisa

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Non può esistere transizione energetica degli edifici senza un sistema di certificazione energetica rapido e preciso.

L’unico modo per accertarsi che la transizione energetica del costruito stia avvenendo con successo è certificarla con precisione. A questo serve l’obbligo di dotare gli edifici di un attestato di prestazione energetica che dia informazioni precise sui suoi consumi e sulle modalità per ridurli. Ma le analisi su cui la certificazione energetica si basa hanno ancora ampi margini di miglioramento e soprattutto dovrebbero essere standardizzate, almeno in Europa. A questo si sta lavorando nell’ambito del progetto EPC Recast, finanziato dall’UE, che ha prodotto il Protocollo di certificazione Sereine.

Cos’è la certificazione energetica degli edifici?

Gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) forniscono informazioni ai consumatori sugli edifici che intendono acquistare o affittare e sono basati su una valutazione della prestazione energetica. Nella normativa italiana l’APE è perciò l’analisi energetica di singoli appartamenti o di interi edifici, effettuata con l’obiettivo di valutarne le prestazioni, come ad esempio i consumi di energia termica ed elettrica. I certificati hanno validità di 10 anni e classificano l’edificio in base al consumo energetico.

Gli APE devono essere inclusi in tutti gli annunci sui media commerciali quando un edificio viene messo in vendita o in affitto. Devono inoltre essere mostrati ai potenziali inquilini o acquirenti quando un edificio è costruito, venduto o affittato. Dopo la conclusione dell’affare, sono consegnati all’acquirente o al nuovo inquilino.

Gli attestati dovrebbero inoltre indicare ai proprietari o ai locatari le modalità economicamente vantaggiose e, nel caso, gli strumenti finanziari disponibili per migliorare la prestazione energetica dell’edificio. Un maggiore risparmio energetico, tra l’altro, si traduce quasi automaticamente in prezzi di vendita o di affitto sostanzialmente più alti.

L’APE è espressamente richiesto anche per l’ottenimento di agevolazioni IRPEF e incentivi statali per l’installazione di impianti fotovoltaici e nello specifico per chi vuole realizzare interventi che usufruiscano del Superbonus 110%. L’assenza di tale certificato nei casi di compravendita, affitto, esposizione sui media di un annuncio immobiliare comporta l’applicazione di sanzioni da migliaia di euro.

Il protocollo Sereine di EPC Recast

La Direttiva Case Green dell’UE ha spinto gli stati membri a confrontarsi con lo stato del proprio patrimonio edilizio e a valutarne prestazioni energetiche e stato di conservazione per stabilire una strategia di transizione energetica. Ma una sfida globale non può essere gestita autonomamente dai paesi. Necessita anzi di un coordinamento, anche e soprattutto a livello di analisi e certificazione delle prestazioni energetiche. Oggi i sistemi di certificazione sono infatti ancora troppo diversi da paese a paese.

Per trovare un metodo comune sono stati avviati diversi progetti dall’UE. Uno in particolare ha appena annunciato di aver prodotto un nuovo sistema di certificazione molto promettente. Il programma EPC Recast, sostenuto da Horizon 2020, è arricchito dalla collaborazione di molteplici istituti di spicco di diversi paesi europei, tra i quali figura il Politecnico di Milano. Recentemente ha annunciato di aver sviluppato il Protocollo Sereine, un sistema di certificazione energetica che misura con rapidità e precisione le prestazioni dell’involucro dell’edificio.

Il progetto è stato testato su tre casi pilota in Francia, da cui emerge che Sereine impiega dalle 12 alle 72 ore per concludere le analisi, applicando un apporto termico controllato nell’edificio e misurando la risposta di quest’ultimo. Un metodo più rapido rispetto ai precedenti, da cui risulta una certificazione energetica particolarmente accurata.

Come funziona Sereine?

L’edificio oggetto dell’analisi è monitorato grazie a un kit che si compone di una stazione meteorologica, da riscaldatori elettrici e da sensori di temperatura. L’applicazione di calore permette di raccogliere dati sulla risposta dell’edificio, che sono inseriti in un processo basato su metodo inverso per il calcolo del coefficiente di scambio termico. Quest’ultimo è rappresentativo del livello di isolamento termico dell’involucro edilizio.

Nei tre casi pilota francesi i risultati prodotti dal nuovo protocollo sono stati confrontati con quelli derivanti dall’analisi “manuale” di un tecnico specialista degli APE. Quest’ultimo ha stimato un coefficiente di scambio termico superiore del 25% rispetto a quello, più preciso, individuato da Sereine.

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