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lunedì 23 Settembre 2024

Il Reddito Energetico 2024 è quasi realtà

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È stato approvato il regolamento del Fondo per il Reddito Energetico Nazionale, che aiuterà le famiglie a dotarsi di un impianto fotovoltaico.

Il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha approvato il Regolamento del Fondo Reddito Energetico Nazionale, un provvedimento da 200 milioni di euro che ha l’obiettivo di contrastare la povertà energetica aiutando le famiglie meno abbienti a installare gratuitamente un impianto fotovoltaico per auto-consumare energia rinnovabile. Si punta ai 31mila impianti realizzati in due anni.

Il ministro Pichetto ha dichiarato che «con il regolamento possiamo dare operatività a un provvedimento molto importante, che punta a contrastare la povertà energetica intervenendo sulle fasce indigenti e allo stesso tempo sostiene lo sviluppo di impianti rinnovabili. Si tratta di un duplice obiettivo al quale teniamo molto».

Cos’è il Reddito Energetico Nazionale?

Il Reddito Energetico è una misura di supporto alle famiglie con meno disponibilità economica, sottoforma di finanziamento in conto capitale, per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici destinati a un utilizzo domestico. Questi impianti devono avere una potenza uguale o superiore a 2 kW e uguale o inferiore a 6 kW e devono servire unità immobiliari residenziali abitate da nuclei familiari che si trovano in condizioni di difficoltà economica

L’obiettivo della misura è naturalmente quello di favorire la transizione energetica verso fonti di energia rinnovabili, incentivando contemporaneamente anche l’autoconsumo energetico. I fondi per finanziare questa misura arrivano dal Fondo Nazionale Reddito Energetico, istituito e disciplinato dal DM REN dell’8 agosto 2023 e gestito dal GSE. Per il 2024 e il 2025 sono stati stanziati 200 milioni di euro, 100 milioni all’anno. 80 milioni l’anno sono destinati alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. 20 milioni l’anno sono destinati alle restanti regioni o province autonome. Il Fondo può inoltre essere alimentato da versamenti volontari deliberati da amministrazioni pubbliche varie e da altri enti pubblici e organizzazioni no-profit oppure da altre risorse derivanti da fondi strutturali o europei.

I soggetti beneficiari della misura possono dunque realizzare impianti fotovoltaici per auto-consumarne l’energia prodotta. L’eventuale quota in eccesso sarà a disposizione per 20 anni del GSE, che dovrà utilizzarla per alimentare il Fondo Nazionale Reddito Energetico. Ma chi sono esattamente i soggetti beneficiari?

Chi sono i soggetti beneficiari del Reddito Energetico?

Il Regolamento pubblicato definisce più precisamente i requisiti dei soggetti beneficiari, che potranno accedere al Fondo una sola volta. Potranno beneficiare della misura le persone fisiche che appartengono a nuclei familiari con ISEE inferiore a 15.000 euro oppure inferiore a 30.000 euro nel caso di nuclei familiari con quattro o più figli a carico. Questi soggetti dovranno essere titolari di un diritto reale sulle coperture o sulle superfici di edifici, unità immobiliari o relative pertinenze, ovvero le aree su cui sarà possibile installare l’impianto. Un componente della famiglia dovrà infine essere intestatario del contratto di fornitura di elettricità relativo alle unità immobiliari di residenza anagrafica del nucleo. Sono ammesse le unità accatastate nel gruppo A delle categorie catastali, escluse quelle accatastate nelle categorie A1, A8, A9 e A10.

Naturalmente i soggetti con i suddetti requisiti dovranno presentare una domanda al GSE – o delegare qualcuno che lo faccia per conto loro – per accedere al beneficio. Una volta aperto il portale per la richiesta, sarà disponibile anche un contatore delle risorse aggiornato in tempo reale, per monitorare le risorse finanziarie a disposizione.

Chi sono i soggetti realizzatori?

La domanda può essere presentata dal soggetto beneficiario con il supporto del soggetto realizzatore, cioè dall’impresa che realizzerà l’impianto e che riceverà quindi il contributo in conto capitale. A tal proposito, il GSE pubblicherà un registro cui potranno iscriversi i realizzatori di impianti fotovoltaici, perchè possano essere visualizzati su una mappa digitale, agevolando i cittadini nella loro individuazione.

Tali imprese installatrici devono essere in regola rispetto ai requisiti di formazione e aggiornamento obbligatori richiesti per le attività di installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici.

Come funziona la piattaforma digitale?

Il prossimo passo, dopo l’approvazione del Regolamento, è l’attivazione della piattaforma informatica tramite cui il GSE riceverà ed esaminerà le richieste, rendiconterà e monitorerà la disponibilità di fondi e i risultati. Il GSE dovrà aprire la procedura a sportello entro 120 giorni dall’approvazione del Regolamento, pubblicando 15 giorni prima il Bando di partecipazione sul proprio sito istituzionale.

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