Il mercato delle nuove abitazioni nelle principali città metropolitane segna una flessione nel 2024. Prezzi in rialzo, offerta in contrazione e compravendite in calo: ecco il quadro delineato dall’Osservatorio di Abitare Co.
Forte contrazione del mercato nelle grandi città
Il 2024 registra un calo dello 0,7% nelle compravendite di nuove abitazioni nelle otto principali città metropolitane italiane, con Milano, Torino, Roma e Genova che segnano le flessioni più marcate. L’analisi di Abitare Co. evidenzia una riduzione significativa dell’offerta (-5,5%), con le nuove costruzioni che rappresentano solo il 9% degli immobili disponibili. Nel frattempo, i prezzi continuano a salire con un incremento medio del 4,8%, toccando i 7.250 euro/mq a Milano e i 6.450 euro/mq a Roma. L’incertezza economica e il rallentamento dell’attività edilizia hanno contribuito a questo scenario, con i tempi di vendita che si allungano oltre i 150 giorni.
Milano in difficoltà, Bologna e Napoli trainano il mercato
Nonostante la frenata complessiva, alcune città hanno mostrato segnali di crescita. Palermo (+39,3%), Bologna (+21%) e Napoli (+20,3%) hanno registrato un aumento delle compravendite, in controtendenza rispetto al calo di Milano (-16,7%) e Torino (-18,3%). Il mercato milanese, pur mantenendo i prezzi più elevati, risente dello stallo urbanistico e dei ritardi normativi che limitano l’offerta di nuove abitazioni (-10,6%). Complessivamente, il fatturato delle nuove residenze nelle otto città metropolitane ha superato i 3,6 miliardi di euro, con Milano che da sola ne ha generato quasi la metà.
Prospettive per il 2025: segnali di ripresa, ma con incognite
Le previsioni per il 2025 indicano una possibile ripresa del mercato con un incremento atteso delle compravendite del 2% nei prossimi sei mesi, a condizione che i tassi di interesse rimangano stabili e la capacità di spesa delle famiglie non subisca ulteriori pressioni. “Il 2025 potrebbe riportare il mercato in territorio positivo – afferma Giuseppe Crupi, CEO di Abitare Co. – ma la scarsità di offerta continua a essere un freno, soprattutto a Milano, dove la situazione rimane critica”. I prossimi mesi saranno determinanti per capire se il settore riuscirà a superare l’attuale fase di rallentamento e tornare su un percorso di crescita sostenibile.