Il lido del futuro sarà più sostenibile grazie all’ombrellone fotovoltaico che, con l’aiuto di pannelli solari disposti sulla sua superficie, è in grado di convertire la luce solare in energia elettrica. È il progetto di Sammontana, primo produttore di gelato in Italia, realizzato dallo studio internazionale CRA Carlo Ratti Associati, in collaborazione con l’architetto Italo Rota e con l’ingegnere Chuck Hoberman. L’obiettivo è quello di ripensare in chiave sostenibile l’esperienza estiva dei lidi italiani.
Completamente richiudibile grazie ad un design ispirato agli origami, l’ombrellone fotovoltaico sfrutta la luce del sole per produrre aria fresca e refrigerazione.
“Il progetto nasce dalla volontà di proporre un concept a basso impatto ambientale potenzialmente applicabile ai lidi balneari italiani – spiega Sibilla Bagnoli, responsabile comunicazione di Sammontana Italia -: da alcuni anni abbiamo focalizzato l’attenzione su questi ambienti speciali che sono in genere ben disposti a sperimentare nuovi modi per accogliere il pubblico, gestire servizi e innovare, con grande rispetto nei confronti dell’ambiente e delle persone”.
Le tappe del fotovoltaico
Negli anni la tecnologia fotovoltaica ha dimostrato di poter raggiungere qualsiasi destinazione d’utilizzo. Di strada ne è stata fatta dai primi impianti a terra, passando dai sistemi galleggianti multi MW e piccoli impianti portatili, a facciate e tetti solari, da moduli integrati direttamente nelle carrozzerie auto o nelle ali degli aerei, a celle tessute nella stoffa di abiti e tende. Le applicazioni sono svariate e le ultime evoluzioni tecnologiche stanno offrendo grande spazio di manovra alla fantasia dei progettisti. Lo dimostra da ultimo proprio questo nuovo ombrellone fotovoltaico di Sammontana.
Il progetto dell’ombrellone fotovoltaico
L’applicazione di moduli e celle su ombrelloni da spiaggia non è proprio una novità. Sono moltissimi i progetti, realizzati e non, di parasole “hi-tech”, prodotti stand alone per la ricarica dell’elettronica portatile o per l’immissione di energie in rete. E non bisogna neppure lasciare l’Italia per trovarli. Nel 2019 l’Istituto dei materiali per l’elettronica e il magnetismo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Imem), ha sviluppato dei sistemi di alimentazione portatili basati sul fotovoltaico integrabili in lettini, ombrelloni e tende da sole. Mini-moduli, estremamente flessibili e leggeri, opportunamente ingegnerizzati per caricare fino a 6 smartphone contemporaneamente.
Ma in questo caso il progetto Sammontana è più ampio: l’ombrellone è pensato per essere aggregato fino a creare una “smart grid” di undici moduli in grado di alimentare un grande frigo gelati, ma anche di permettere alle persone di gustare bevande fresche, di assicurarsi refrigerio e comfort nelle ore calde e ricaricare i propri device elettronici.
Tutto è partito dall’impegno di un team, avviato nel 2018, con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Spinlife, Spin off dell’Università di Padova, per la sostenibilità dei lidi italiani, ed è potenzialmente applicabile in oltre 8.000 km di spiagge in Italia.
“Per questo progetto siamo partiti da una domanda: se il modo migliore per rinfrescare la nostra estate non fosse altro che usare lo stesso sole che batte sulle nostre spiagge? – commenta Carlo Ratti. Ispirandoci alle ricerche e alle tecnologie in uso in ambito aerospaziale, siamo andati a ripensare l’ombrellone delle vacanze, promuovendo un cambio di prospettiva: più forte è il sole, maggiore è il fresco che l’ombrellone sarà in grado di generare”.
Dal prototipo dell’ombrellone fotovoltaico al comodato d’uso
L’anno prossimo Sammontana potrebbe fornire ai gestori dei lidi anche gli ombrelloni solari in comodato d’uso. Prima, però, devono essere testati sotto il sole. Sarà in questo caso quello milanese. La città, ovviamente, non ha una vera e propria spiaggia naturale, bensì un parco che sta facendo notizia. Quello del Bam, Biblioteca degli Alberi di Milano.
Qui sono stati installati a giugno scorso undici prototipi con la loro struttura portante realizzata in tubi di alluminio con buona tenuta anche al vento, spiegano in Cra. Quando si apriranno daranno, ciascuno, ombra ed energia su un’area di 3,20 metri.
“Vedere i prototipi in funzione per due mesi ci permetterà innanzitutto di studiare empiricamente la produzione effettiva di energia in un periodo di tempo consistente con indicazioni concrete su costi, rendimenti, apprezzamento, ulteriori idee di sviluppo, semplificazioni nei processi di produzione e installazione. Tutte queste informazioni serviranno ad arrivare a un oggetto più agevolmente declinabile e applicabile su scala più ampia a partire dai lidi che già collaborano con Sammontana”, spiega Ratti.
I risultati dell’ombrellone fotovoltaico
“I primi test dimostrano che con un ombrellone, in condizioni ambientali stabili, possiamo produrre dai 500 ai 600 watt”, affermano in Cra.
La superficie sfaccettata dovrebbe essere in grado di assorbire la luce solare da qualsiasi angolazione, proprio come le batterie solari utilizzate sui veicoli spaziali della NASA adattate per ottenere l’elettricità di cui hanno bisogno durante il viaggio.
La struttura pieghevole è stata progettata in collaborazione con Chuck Hoberman, combinando rivestimenti retrattili, design dei giunti e costruzioni dinamiche.
Questo test milanese è il primo passo di un progetto che mira a portare questa soluzione innovativa su 8.000 km di costa italiana, promuovendo un approccio più sostenibile al tempo libero e nuove idee per riutilizzare energia pulita.
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