Il Padiglione Italia all’Expo 2020 Dubai racconta la capacità del nostro paese di connettere persone, cose e idee attraverso la bellezza.
Ricordate il fermento che ha attraversato l’Italia e, soprattutto, Milano in occasione di Expo Milano 2015? In questi mesi tocca agli Emirati Arabi Uniti ospitare l’esposizione universale con Expo 2020 Dubai. La manifestazione, che avrebbe dovuto svolgersi dal 1° ottobre 2020 al 31 marzo 2021, è stata rinviata a causa della pandemia, aprendo i battenti il 1° ottobre 2021. Ed è perciò tutt’ora in corso, incentrata sul tema “Connecting Minds, Creating the Future” (collegare le menti, creare il futuro).
Oltre che attuale, il tema è anche intimamente legato alla città che lo ospita: al-Waṣl, il nome arabo di Dubai, significa infatti “il collegamento”. Expo 2020, inoltre, cade nel 50esimo anniversario dalla fondazione degli EAU, aggiungendo un ulteriore motivo di celebrazione. Ma com’è strutturata l’area che ospita la manifestazione? Quali sono i suoi obiettivi?
Cosa si può trovare a Expo 2020 Dubai
I 200 paesi partecipanti sono stati chiamati a misurarsi e a dire la loro sui 3 sotto-temi dell’Esposizione:
- la creazione di opportunità per i singoli di contribuire a creare un futuro migliore per la propria comunità
- la mobilità, cioè la capacità di mettere in comunicazione persone, beni e idee
- la sostenibilità, l’unica garanzia di uno sviluppo rispettoso delle persone e dell’ambiente.
A raccogliere i contributi delle nazioni sono naturalmente i padiglioni, teatri di esperienze immersive raccolti nel Dubai South District. Si snodano attorno alla piazza al-Waṣl e alle 3 aree tematiche della manifestazione: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità. Ognuna di esse contiene un padiglione in forma di souk e un’area Best Practice. Tra le tre aree sono collocati anche i tre padiglioni principali dell’Esposizione: il Padiglione di Benvenuto, il Padiglione dell’Innovazione e il Padiglione UAE.
La piazza stessa, il centro nevralgico della manifestazione, è in effetti da sempre considerata luogo di contatti, di scambi e di intersezioni, a prescindere dalle diversità di età, lingua e cultura. E si sa che è dalla contaminazione che nascono le idee migliori. Il Distretto, infatti, sopravvivrà alla conclusione di Expo 2020 e diventerà proprio un luogo deputato all’innovazione, al pensiero originale, alla creazione del futuro.
Per spostarsi all’interno di Expo 2020 Dubai si può utilizzare una cabinovia, mentre l’area è raggiungibile in poco tempo sia da Dubai che da Abu Dhabi grazie a 750 Expo Riders, bus a emissioni zero. Il sito espositivo sarà inoltre alimentato al 50% da pannelli fotovoltaici posizionati sulle tende che ombreggiano i viali.
Il padiglione Italia
La casa dell’Italia, in questo contesto altamente innovativo, è un concentrato di creatività incentrato sulla “bellezza che unisce le persone” (Beauty Connects People). Quale tema più appropriato per un paese noto in tutto il mondo per la sua capacità di unire ingegno e bellezza in ogni campo? Il progetto è opera di Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria e ha permesso di <realizzare uno spazio non solo espositivo, ma rappresentativo del migliore ingegno italiano, offrendo una memorabile esperienza ai visitatori, facendo vedere al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari che possono diventare promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali>, dichiara il Commissario Generale dell’Italia per Expo 2020 Dubai Paolo Glisenti.
Ma dietro i nomi dei progettisti si nascondono tante altre piccole, medie e grandi realtà imprenditoriali italiane che hanno fornito <le migliori componenti costruttive, impiantistiche, tecnologiche e scenografiche, capaci di dimostrare le competenze più innovative impegnate oggi nella sostenibilità, nell’economia circolare, nell’architettura digitale>. Il padiglione Italia è infatti dotato di tanti spazi funzionali a diversi tipi di eventi ed esposizioni, presentazioni, conferenze e workshop. Contiene anche due aree, lo Studio e l’Accademia, deputate alla formazione online e offline, e luoghi per il B2B.
Per quanto riguarda la posizione, è collocato tra i cluster tematici della Sostenibilità e delle Opportunità. La vicinanza al parco gli conferisce, infatti, ampio respiro e visibilità, rendendolo particolarmente appetibile. Tanto da poter accogliere ogni giorno 28mila visitatori, per un totale di 5 milioni in sei mesi. I visitatori saranno guidati da 60 studenti italiani selezionati dalla Fondazione CRUI.
L’Italia e gli Emirati Arabi Uniti
L’Italia rappresenta il primo partner commerciale degli EAU tra i paesi membri dell’Unione Europea e l’ottavo a livello mondiale. Gli EAU, dal canto loro, costituiscono invece il primo fornitore e il primo mercato di sbocco nell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa). Sono infatti più di 600 le imprese presenti sul loro territorio, principalmente attive nei settori delle costruzioni, dell’energia, dei beni di consumo, della sicurezza, bancario, assicurativo e aerospaziale.
I settori di interesse bilaterale sono in effetti molto variegati. Il primo motivo di attrazione per gli EAU è certamente il Made in Italy, tra automotive, design industriale e di interni, moda e gioielli, enogastronomia e patrimonio storico-artistico, benessere e cosmetica. Ma ultimamente si stanno sviluppando notevoli opportunità di business, che Expo 2020 Dubai renderà più concrete, anche nei settori dell’innovazione energetica, dell’ICT e degli smart building.
Gli EAU hanno infatti una posizione strategica di crocevia. Ma possiedono soprattutto condizioni fiscali e normative vantaggiose, volte proprio ad attrarre investimenti esteri, e diverse zone industriali e free trade che accordano vantaggi alle imprese straniere. Sono inoltre particolarmente impegnati sul fronte della transizione energetica e della digital transformation, nonché delle infrastrutture e delle costruzioni, costituendo un terreno fertile per le eccellenze italiane.