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lunedì 23 Settembre 2024

In arrivo la prima Bitcoin City, sostenibile e tax free

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A El Salvador presto sorgerà una città interamente fondata sui bitcoin, alimentata con fonti rinnovabili e tax free. Utopia o realtà?

 

Presto qualcuno potrebbe ritrovarsi a vivere in una città completamente sostenibile e priva di tassazione per i cittadini. Qual è il segreto? Le criptovalute. La città in questione, infatti, è il primo esempio di Bitcoin City al mondo e sorgerà nello stato centroamericano di El Salvador, vicino al Golfo di Fonseca. Sarà alimentata da energia geotermica e non richiederà il pagamento di alcuna tassa ai residenti, al di fuori dell’Iva su beni e servizi.

I bitcoin sono la criptovaluta più famosa e diffusa al mondo e la prima ad essere nata nel 2009. L’annuncio della costruzione di una città interamente basata su di essi arriva poco dopo la loro adozione come moneta ufficiale di El Salvador. Ma in cosa consiste esattamente una Bitcoin City?

 

La Bitcoin City di El Salvador

Ad annunciarlo a novembre 2021 è stato il Presidente della nazione Nayib Bukele nel corso di un evento incentrato proprio sui bitcoin. La città si sosterrà con i proventi del mining, l’estrazione di criptovalute dall’energia elettrica, grazie a macchine specializzate e operazioni matematiche complesse. Data la complessità del processo, la produzione di monete digitali è spesso criticata per l’elevata quantità di energia che richiede, pari a quella consumata da intere nazioni, almeno secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index. Ma le caratteristiche geologiche di El Salvador verranno in soccorso, permettendo di alimentare tutti i processi in modo sostenibile, con l’energia geotermica ottenuta dai vulcani dei dintorni.

La Bitcoin City sorgerà su un’area di 75 chilometri quadrati tonda come una moneta. Al suo centro ci sarà una grande piazza con una B (di Bitcoin, ovviamente). Le prime immagini del progetto sono state svelate a novembre scorso dall’architetto Fernando Romero di FR-EE, lo studio incaricato per la pianificazione. Trovandosi esattamente alla base del vulcano Conchagua, la città potrà utilizzare l’energia geotermica da lì estratta. Non solo per le attività di mining, ma per autoalimentarsi da ogni punto di vista, producendo elettricità in modo sostenibile.

<Il cittadino sarà messo al centro della progettazione della Bitcoin City>, ha dichiarato Romero, che ha progettato una città ricca di aree pedonali e piste ciclabili. Oltre agli edifici residenziali, vi troveranno posto anche scuole, ospedali, negozi e persino gallerie NFT. E la corsa alla ricerca di fondi per dare inizio alla costruzione è già iniziata.

 

Come si finanzia una Bitcoin City?

La Bitcoin City sarà finanziata grazie all’emissione da parte di El Salvador di 10 bond da un miliardo di dollari, titoli di stato decennali con un interesse annuale del 6,5%. La sottoscrizione minima è di 100 dollari e chi dovesse investire almeno 100mila dollari per 5 anni otterrà la cittadinanza. Le obbligazioni sono garantite al 50% dalla criptovaluta e verranno emesse a partire da quest’anno.

Il primo bond da un miliardo, in realtà, è già in circolo. Servirà al 50% a finanziare la costruzione delle centrali per la produzione di energia elettrica e per la restante parte ad accumulare criptovalute. I bitcoin così acquistati saranno vincolati per 5 anni, trascorsi i quali, in caso di aumento del loro valore, gli utili verranno distribuiti al 50% ai sottoscrittori. In caso di diminuzione di valore, invece, sarà lo Stato ad assorbire le perdite. Anche i restanti 9 bond verranno impiegati nello stesso modo, per un totale di 5 miliardi destinati alla costruzione della città e altri 5 all’acquisto di bitcoin.

La raccolta fondi ha perciò preso il via e il piano per la Bitcoin City sembra sempre più concreto. Ma la scelta di puntare sui bitcoin nasconde un piano più grande, la volontà di El Salvador di schierarsi in prima linea nell’adozione della criptovaluta. Da settembre 2021, infatti, ha affiancato, a seguito della Bitcoin Law, il dollaro americano come moneta ufficiale della Repubblica. Nel frattempo, sono diventati 1200 i bitcoin accumulati dallo Stato, per un valore complessivo di 66 milioni di dollari.

Chi ha investito in bitcoin negli anni passati, raccogliendo fortune grazie a un tasso di crescita della criptovaluta del 196,7%, troverà a El Salvador un vero paradiso. I residenti della Bitcoin City, oltretutto, non pagheranno tasse, fatto salvo un 10% di Iva su beni e servizi. A sostituirle ci penseranno i proventi del mining sostenibile. La nuova soluzione urbanistica di El Salvador sembra avere tutte le carte in regola per avere successo, eppure sono tanti gli analisti che ritengono irrealizzabile o addirittura pericoloso il progetto.

 

Un progetto destinato a fallire?

A far sorgere dubbi sulla sua buona riuscita è la poca trasparenza di Bukele. Non ha infatti svelato alcun dettaglio sui piani tecnici di realizzazione della città, limitandosi ad assicurare che sarà ecologica al 100%. Senza contare che l’area in cui dovrebbe sorgere la Bitcoin City è tra le più povere di un paese che già di per sé è tra i più poveri al mondo. E c’è chi persino non si sente di escludere che il progetto nasconda in realtà attività di riciclaggio di denaro.

Il Fondo Monetario Internazionale, inoltre, si è già pronunciato a sfavore dell’adozione del bitcoin come moneta ufficiale, oltre della costruzione della città, paventando la possibilità di gravi danni economici. Una moneta di Stato, infatti, dovrebbe essere meno volatile per dare stabilità a una nazione e garanzie ai consumatori.

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