L’edilizia del futuro è off-site: nasce in ambienti di fabbrica controllati e viene poi trasportata sul sito finale di costruzione.
I cantieri edilizi tradizionali non sono l’unico sito di costruzione di edifici. Ormai sempre più strutture vengono parzialmente o interamente costruite in ambienti di fabbrica controllati: è l’edilizia off-site, un’occasione per impostare una progettazione e una costruzione più sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale.
Cos’è l’edilizia off-site?
La realizzazione fuori opera, più nota come edilizia off-site, comprende molte tipologie di costruzione che sono accomunate dal fatto che interamente o in parte non si verificano nel cantiere finale, cioè sul luogo in cui l’edificio effettivamente sorgerà. La costruzione fuori sede consente infatti di costruire componenti, moduli o intere parti dell’edificio in un ambiente di fabbrica controllato. I prodotti finiti vengono poi trasportati al sito finale dove vengono incorporati o assemblati fino a dare vita all’edificio. Una volta completati, questi edifici soddisfano tutti i codici edilizi applicabili e sono indistinguibili da quelli derivati da una tradizionale costruzione in loco. La costruzione fuori sede viene anche definita “prefabbricata”, a sottolineare la diversità del luogo e del momento della fabbricazione rispetto al cantiere finale.
Come anticipato, esistono diversi metodi di edilizia off-site, in base a cosa si sceglie di produrre off-site e a cosa invece si costruirà tradizionalmente nel cantiere finale.
Edilizia off-site modulare volumetrica
Gli edifici e le case modulari volumetrici sono edifici o case prefabbricati costituiti da più unità o sezioni tridimensionali chiamate moduli. Questi moduli vengono costruiti fuori sede, in condizioni di impianto controllate, e quindi trasportati all’edificio finale o al sito di residenza. I moduli vengono quindi assemblati per completare l’edificio.
Edifici basati su container
Gli edifici basati su container sono strutture realizzate con container di metallo riciclato. Un tipico container di spedizione è solitamente largo circa 2,5 metri e lungo dai 3 ai 12 metri. Ciò rende gli edifici basati su container simili per dimensioni a una casa prefabbricata, ma realizzati con materiali riciclati. Le strutture possono essere realizzate con un singolo container o con più container impilati e affiancati.
Componenti strutturali e tecniche
I componenti strutturali dell’edificio possono essere capriate del tetto o del pavimento oppure pannelli a parete progettati e costruiti su misura in ambienti di produzione specializzati. I componenti vengono consegnati al cantiere dove gli specialisti li installano insieme ai rinforzi permanenti per creare il sistema strutturale complessivo.
Ci sono poi componenti meccanici, elettrici e idraulici, da progettare e combinare attentamente fuori sede per assicurarsi che i prodotti finali siano integrabili nel funzionamento e nella posizione.
Le mini-case
Le mini-case o, dall’inglese, “tiny house” sono abitazioni di 35 metri quadrati o meno di superficie prodotte in fabbrica e poi installate dove serve oppure dotate di ruote per renderle mobili.
Calcestruzzo prefabbricato o precompresso
Il calcestruzzo prefabbricato è un prodotto da costruzione prodotto mediante colata di calcestruzzo in uno stampo o forma riutilizzabile, che viene poi lasciato riposare in un ambiente controllato, trasportato al cantiere e infine sollevato in posizione.
Edilizia off-site stampata in 3D
Gli edifici stampati in 3D sono strutture che utilizzano una stampante 3D per produrre singoli componenti. Da lì, i costruttori possono assemblare le parti e creare un edificio stampato in 3D. Una stampante 3D riposizionabile può anche creare la struttura di un edificio in loco. Gli edifici stampati in 3D possono essere creati utilizzando cemento, plastica e materiali a base di legno.
Il BIM per l’off-site
La produzione fuori sede facilita l’applicazione, durante la costruzione dell’edificio, dell’emergente Building Information Modeling (BIM) e a sua volta l’edilizia off-site può beneficiarne. I vantaggi del BIM nella produzione fuori sede sono infatti di gran lunga maggiori rispetto a quelli ottenuti nella costruzione tradizionale.
Il BIM permette di visualizzare ogni angolo di un edificio e ogni sua funzionalità in un modello digitale interattivo che costituisce un esatto gemello di quello reale. Consente cioè di simulare l’illuminazione naturale in una stanza, di testare la solidità di un materiale, di ipotizzare diverse soluzioni per l’isolamento e in generale di pianificare in ogni dettaglio la costruzione di un edificio prima ancora di posare il primo elemento strutturale. Inoltre, una volta costruito l’edificio permette di tenere traccia di ogni modifica o intervento.
Una delle caratteristiche più utili del BIM è l’interoperabilità. Ciò significa che chiunque sia coinvolto nella progettazione, nella costruzione e nella manutenzione di edifici può utilizzare il BIM a proprio vantaggio. Gli utenti possono ingrandire, ruotare e capovolgere il modello per ottenere un’immagine chiara. I progettisti possono anche inserire diversi materiali e simulazioni per perfezionare il progetto. I manutentori possono consultare lo storico degli interventi o sapere dove si trovano le tubature senza dover intervenire sulla muratura. Il team di costruzione può muoversi in modo più rapido ed efficiente seguendo i programmi pre-pianificati e i passaggi chiaramente contrassegnati.
Ecco perché per le strutture prefabbricate il BIM è una risorsa fondamentale per rispettare le scadenze, risparmiare denaro, creare ambienti sicuri e completare il progetto migliore possibile da ogni punto di vista.