Il mercato smart home nel 2021 è cresciuto, nonostante crisi delle materie prime e aumento dei prezzi. Quali sono i trend per il 2022?
La crisi delle materie prime e dei semiconduttori scatenatasi nel 2021 avrebbe potuto infliggere un duro colpo al mercato smart home. Invece l’anno si è chiuso con un +29% totale rispetto al 2020 e 650 milioni di fatturato (11 euro ad abitante), in linea con l’andamento delle altre nazioni europee superiore anche al pre-Covid. È quanto emerge dal report annuale sul tema redatto dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentato nel convegno “La Smart Home riprende a correre e apre la porta ai servizi”.
A che punto è la smart home in Europa
I risultati raggiunti dal comparto smart home in Italia sono notevoli per il paese anche se confrontati con il 2019. Ma impallidiscono a confronto con i mercati di altre nazioni, in un clima di crescita generale. Il giro d’affari italiano ha infatti da sempre dimensioni ridotte, in particolare rispetto agli Stati Uniti, che hanno raggiunto i 18,2 miliardi di euro (+9%) con una spesa pari a 55 euro ad abitante. Ma anche rispetto agli altri paesi europei, concorrenti più diretti.
Il Regno Unito nel 2021 è cresciuto del 43% con 4 miliardi di fatturato e 58,7 euro per abitante. La Germania segue con un +36%, 3,9 miliardi e 46,8 euro ad abitante. Poi viene la Francia, con 1,3 miliardi (+16%) e 19,4 euro ad abitante. Dopo l’Italia figura invece la Spagna, ferma a 480 milioni di euro (10,1 ad abitante) e un +14%.
Il quadro europeo è perciò molto positivo, anche se la crisi delle materie prime ha contenuto la crescita. Le mancate vendite hanno causato una perdita del 15%, pari a quasi 80 milioni bruciati. In seguito all’aumento del costo dei materiali, inoltre, sulle vendite effettuate si sono ridotti i margini di guadagno. Senza contare gli effetti della crescita della competizione in quasi tutti i settori. La contrazione produrrà effetti per tutto il 2022, anche se contenuti rispetto all’anno precedente.
Domanda e offerta di qualità
I dati positivi sono dovuti a tanti fattori concomitanti, tra i quali ha giocato senza dubbio un ruolo importante l’aumento della qualità dell’offerta in tema smart home da parte dei produttori. Le tecnologie per la gestione intelligente della casa sono infatti ormai mature e sempre più sofisticate, in grado di soddisfare le necessità degli abitanti in modo personalizzato. Come sottolinea il titolo del convegno di presentazione del report dell’Osservatorio del Polimi, nel 2021 si sono consolidate le strategie di pay per use e servitizzazione, con pagamenti di tariffe a consumo.
Se l’offerta ha fatto un salto di qualità è però merito anche della domanda, approdata a una pari maturità. I consumatori sono infatti sempre più consapevoli rispetto alle loro necessità, alle possibilità offerte dal mercato e al funzionamento delle tecnologie. Si rivelano, in particolare, interessati alla gestione da remoto dei dispositivi smart tramite smartphone. Ma anche all’attivazione di servizi aggiuntivi e avanzati, come vigilanza privata, pronto intervento per guasti o cloud per l’archiviazione di file. Cresce anche l’interesse per l’analisi dei consumi energetici e per i servizi di assistenza e manutenzione.
I trend smart home 2022
Scendendo nel particolare, pur in un quadro generale di crescita, si notano picchi ben definiti tipici di alcuni settori, che delineano i trend 2022 nel mercato della smart home. Al di là di casse audio (9%), illuminazione (8%) e altro (6%), i 4 pilastri rimangono:
- elettrodomestici (21% del mercato con 135 di euro)
- smart home speaker (20%, 130 milioni)
- sicurezza (19%, 125 milioni)
- climatizzazione (17%, 110 milioni)
Gli elettrodomestici grandi e piccoli, cresciuti del 35%, guidano il mercato smart home. Nel 2021 i produttori hanno ampliato l’offerta, arrivando a intere gamme di elettrodomestici intelligenti. Dal lato cliente, è cresciuta al 40% la percentuale di chi dopo aver acquistato elettrodomestici connessi utilizza effettivamente le loro funzionalità intelligenti.
Subito dopo gli elettrodomestici vengono gli speaker (+25%), che hanno registrato un vero e proprio boom grazie a nuovi player, nuove partnership e sviluppo di nuove funzionalità, come i dispositivi dotati di display, che hanno rappresentato il 40% del fatturato. Resta da incrementare l’utilizzo degli speaker anche per gestire gli altri elettrodomestici della casa, che nel 2021 si è fermato all’11% dei possessori.
I dispositivi per la sicurezza domestica (+20%) completano la triade che guida il mercato smart home in Italia, anche se il fatturato che hanno generato non è paragonabile a quello del 2019 (150 milioni). L’aumento della sicurezza in casa è infatti la priorità di tutti in fatto di smart home.
La climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) corrisponde a caldaie, termostati e condizionatori connessi e ha avuto la crescita più consistente, pari a un + 45%, anche grazie agli incentivi statali volti a ridurre i consumi energetici degli edifici.
Tra gli altri comparti figurano casse audio, lampadine, prese elettriche e tende o tapparelle intelligenti. Ma anche la telemedicina e in generale l’e-health, uno dei settori più promettenti e che si svilupperà di più nell’immediato futuro. Oppure il mercato dei dispositivi indossabili per incentivare uno stile di vita sano, tra movimento, sport e alimentazione.