La Corte d’Appello di Milano riconosce all’amministratore la discrezionalità nella scelta del criterio contabile da adottare per la redazione del rendiconto condominiale
Un dilemma storico: cassa o competenza?
La contrapposizione tra i principi contabili di cassa e competenza è stata a lungo dibattuta nei tribunali e tra gli esperti del settore condominiale. Da un lato, il principio di cassa, più immediato, registra entrate e uscite al momento dell’effettiva movimentazione di denaro; dall’altro, il principio di competenza, più articolato, registra costi e ricavi nel periodo in cui maturano, offrendo una rappresentazione patrimoniale completa.
Secondo la sentenza n. 1816/2023 emessa dalla Corte d’Appello di Milano, la scelta tra i due criteri non è dettata dalla normativa, ma è demandata alla discrezionalità dell’amministratore, il quale deve operare secondo diligenza professionale e tenendo conto delle specificità del condominio.
Questa conclusione rappresenta un cambio di paradigma: non è più l’assemblea o la giurisprudenza a stabilire il metodo contabile, ma l’amministratore stesso, che può scegliere il criterio più adatto alla realtà gestionale del condominio.
Il ruolo della discrezionalità
La sentenza evidenzia che l’amministratore deve selezionare il metodo contabile basandosi sulle dimensioni del condominio, adottando per realtà più piccole un rendiconto meno analitico, e garantendo comunque intellegibilità, trasparenza e un’adeguata comprensione da parte dei condòmini.
Indipendentemente dal criterio scelto, la redazione del rendiconto deve rispettare quanto disposto dall’art. 1130-bis c.c., includendo il registro di contabilità, il riepilogo finanziario e la nota sintetica esplicativa. Una volta adottata la scelta, l’amministratore deve esplicitarla nella nota sintetica, sottoponendola all’assemblea per approvazione. In questo modo, la decisione diventa parte integrante del rendiconto e acquisisce legittimità attraverso il voto assembleare.
Implicazioni pratiche
La Corte d’Appello di Milano introduce un approccio pragmatico e innovativo alla redazione del rendiconto condominiale. Riconoscendo all’amministratore la facoltà di scegliere il criterio contabile più adatto, sposta il baricentro decisionale verso una gestione più flessibile e orientata alle esigenze del condominio. Tuttavia, la scelta deve essere sempre supportata da trasparenza, chiarezza e rispetto della normativa, per garantire la partecipazione informata dei condòmini e prevenire potenziali contestazioni.