Non c’è miliardario che non possieda una proprietà in una grande città europea. E non è solo per il fascino che il vecchio continente esercita sul resto del mondo. Il City Wealth Index 2021, pubblicato nel Wealth Report 2021 che l’agenzia immobiliare Knight Frank redige ogni anno, parla chiaro. Innanzitutto, il temporaneo esodo dalle metropoli in cerca di natura e aria pulita scatenato dal Covid non è destinato a durare, se non come abitudine vacanziera. Tutte le città conservano ancora la loro attrattiva, ma le città ricche la conservano sugli UHNWI (Ultra High Net Worth Individual), sulle aziende e sugli investitori. Lo sottolinea nel report Saskia Sassen, professoressa di Sociologia alla Columbia University: «ci sono stagioni di regresso e stagioni di progresso», ma oggi «sempre più investitori hanno bisogno delle città perché l’avvento della globalizzazione ha richiesto nuove competenze rispetto al modo di fare affari ovunque in giro per il mondo».
Tra le città più ricche e con più appeal al mondo nel 2020 l’Europa ne annovera 8 delle 20 che guidano la classifica: Londra, Parigi, Monaco, Amsterdam, Berlino, Madrid, Zurigo e Francoforte, in ordine di comparizione. Seguono il Nord America con 7 città e l’Asia con 5. Le città analizzate sono, come sempre 100, in base a tre parametri: ricchezza, investimenti e stile di vita.
Le città più ricche
In un’epoca di cambiamenti repentini, rimane una certezza: New York al primo posto per numero di super ricchi abitanti entro i suoi confini. La metropoli della East Coast guida la classifica generale insieme a Londra, che tiene il passo. Se a New York risiedono 7.743 UHNWI, persone con un patrimonio netto di almeno 30 milioni di dollari, Londra ospita 874.354 HNWI (High Net Worth Individual), ovvero milionari. In questo campo sono però gli USA a dominare: Los Angeles, Chicago, Huston, Dallas e Washington DC figurano tutte nella top 10.
Secondo il Wealth Report i ricchi e i super ricchi sono destinati a crescere vertiginosamente nei prossimi anni. Entro il 2025 i milionari aumenteranno complessivamente del 41%, soprattutto in Asia, con Indonesia e India in pole position. Ma l’Europa segue con un +23%. E aumenteranno anche gli UHNWI, soprattutto nei paesi più in crescita, ovvero Cina, Svezia e Singapore. Non è una novità che le crisi globali tendano ad allargare la forbice tra ricchi e poveri.
Le città perfette per gli investimenti
La ricchezza di New York le consegna il primo posto per quanto riguarda le città ideali per gli investimenti, grazie alla presenza di grandi aziende e a un solido mercato immobiliare. Ma di nuovo Londra le tiene testa, con il primato per gli investimenti nel settore immobiliare provenienti dall’estero, un totale di 4 miliardi di dollari. È forse merito anche delle quasi 70.000 proprietà considerate di lusso, un numero senza eguali. Anche il terreno edificabile figura tra i campi di investimento immobiliare più popolari per gli UHNWI, precisamente al terzo posto. Complessivamente, è l’Europa a prevalere per questo parametro, presentando anche Parigi, Amsterdam (che raggiunge il secondo posto per numero di investitori diversi), Monaco e Madrid nella top 10.
Le città in cui si vive meglio
Il lifestyle è giudicato in base a diversi fattori, che complessivamente decretano la vivibilità della città: università blasonate, ristoranti stellati, hotel 5 stelle, connettività aerea e, da quest’anno, negozi di brand di fascia alta. L’Europa è da sempre imbattibile per questo aspetto, guidata da Londra, di nuovo, e Parigi.
Ci sono poi diversi parametri secondari che rivestono però una particolare importanza sia per la ricchezza che per la capacità di attirare investimenti che per la qualità dello stile di vita e che non sono monopolizzati dalle città più ricche. L’innovazione, per esempio, misurata in base a qualità dei fattori di innovazione, infrastrutture di innovazione, finanziamenti e spinta a innovare. In questo caso, Monaco è leader assoluta. Ma anche la salute dell’ambiente e dei suoi abitanti è imprescindibile e vede Helsinki al primo posto, grazie ad assistenza sanitaria, sicurezza, qualità dell’aria e sostenibilità. Quest’ultimo, è anche un parametro a sé, data la sua crescente importanza, soprattutto da quando 452 città hanno sottoscritto la Zero challenge dell’ONU. Tra le green city più coinvolte figurano Tallin, per il suo impegno nell’utilizzo di energie rinnovabili, e Shenzhen, particolarmente avanti rispetto alla mobilità elettrica.
Nel report si è parlato, infine, anche di “Città del Quarto d’Ora”, un modello di metropoli che prevede un’attenzione costante a tutti i parametri appena menzionati più la digitalizzazione e di cui i tre principali del City Wealth Index sono una diretta conseguenza.
E l’Italia? Non figura nemmeno, se non tra le nazioni in cui atterrano più jet privati da oltreoceano.