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lunedì 23 Settembre 2024

La mobilità pesante viaggia a idrogeno

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Il futuro della mobilità pesante viaggia a idrogeno, meglio detto “oro verde”. 

Una soluzione green e sostenibile che arriva dopo anni di ricerche di alternative al carburante tradizionale. 

L’idrogeno sembra essere la chiave per abbattere l’impatto climatico e per raggiungere un’economia efficiente e competitiva a livello internazionale. 

 

Autobus, treni, navi, aerei: l’idrogeno, adattissimo al trasporto pesante e fondamentale per la transizione energetica. Stiamo assistendo a un passaggio epocale, che investirà anche la nostra quotidianità. Infatti anche i bus per il trasporto urbano fanno parte di questa svolta. 

 

Gli obiettivi posti dalla Commissione Europea

 

Proprio per questo, nell’ipotizzare gli scenari sulla sostenibilità per il 2021, gli esperti hanno spesso inserito “L’idrogeno nei trasporti” in cima alla lista dei temi caldi. 

La mobilità pesante a idrogeno può generare un valore di produzione complessivo di oltre 3,5 miliardi di euro ed evitare milioni di tonnellate di CO2 immesse nell’aria”. Parola di Sandro Bacan, responsabile Innovazione di Accenture che, con il contributo di Free To X, Iveco e Saipem, ha condotto lo studio “Il futuro della mobilità pesante a idrogeno”.

 

La mobilità pesante a idrogeno: i benefici 

 

Nell’Unione Europea il settore dei trasporti produce il 27% delle emissioni di gas serra e la European Sustainable and Smart Mobility Strategy, firmata a dicembre 2020 dalla Commissione Europea, punta alla decarbonizzazione dell’intero settore che contribuisce al 5% del Pil europeo e dà lavoro a 10 milioni di persone: il primo obiettivo è avere 30 milioni di veicoli a emissioni zero (80 mila camion) entro il 2030 per poi arrivare alla completa neutralità carbonica nel 2050.

 

La Strategia Europea per l’idrogeno ha innescato una vera e propria corsa in tutto il continente verso la leadership in questa tecnologia. L’Italia fa sicuramente parte del gruppo di testa con target ambiziosi, ingenti risorse dedicate nel PNRR e importanti imprese a capofila di progetti all’avanguardia. Lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno sarà in grado di generare benefici in termini ambientali ma anche di creazione di filiere industriali innovative. Per sfruttare questa opportunità l’Italia deve dotarsi di un quadro normativo e regolatorio che sostenga le eccellenze manifatturiere nazionali, favorisca la realizzazione di nuova capacità FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) e definisca chiaramente il fabbisogno di infrastrutture per la produzione, stoccaggio e trasporto dell’idrogeno” ha commentato Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici.

 

La mobilità pesante a idrogeno in Italia 

 

In Italia è stata Bolzano a fare da apripista, annunciando a maggio di quest’anno l’inserimento nella flotta del parco pubblico di dodici mezzi a idrogeno: autobus urbani che non producono smog, ma che durante la corsa per le vie della città emettono solo vapore acqueo a 55 gradi. La Provincia di Bolzano e la società in house Sasa sono i sostenitori del progetto a emissioni zero. Ma prima di Bolzano, Milano già dal 2013 si era dotata di tre mezzi sperimentali Evobus nella flotta Atm, nel cui deposito di San Donato era stato installato l’elettrolizzatore per il rifornimento.

 

 

Sui binari dell’idrogen

 

Anche il trasporto su ferrovia si dirige verso una svolta importante per la decarbonizzazione del settore. Ci stiamo riferendo al progetto di riconversione al vettore energetico sostenibile della dorsale ferroviaria appenninica tra Toscana e Abruzzo, in parte non elettrificata, che oggi guadagna un partner di peso con l’ingresso di Iberdrola. L’azienda spagnola, tra i leader mondiali dell’energia rinnovabile, ha siglato un protocollo d’intesa con AECOM, attiva nel settore delle infrastrutture, Ancitel Energia e Ambiente, società specializzata nello sviluppo sostenibile dei territori, e Cinque International, società attiva nell’implementazione di soluzioni legate all’utilizzo di idrogeno verde. La partnership permetterà di attuare la sperimentazione della mobilità a idrogeno su rotaia tra le province di Arezzo e L’Aquila.

 

Il protocollo siglato mette anche il primo tassello per un nuovo progetto, sempre con il treno a idrogeno verde al centro. Si tratta di una valutazione di fattibilità tecnica per lo sviluppo della linea trasversale Ferrovia dei Due Mari a idrogeno che dovrebbe collegare l’Aeroporto di Fiumicino e Roma a San Benedetto del Tronto passando per Rieti, Amatrice ed Ascoli Piceno. Se realizzato, farebbe di Roma la prima capitale al mondo servita da treni a idrogeno.

 

Volare con l’idrogeno 

 

L’utilizzo dell’idrogeno nei trasporti sta evolvendo costantemente in tutti i settori della mobilità. Nel comparto aereo, ad esempio, alla fine di settembre 2020 il gigante europeo Airbus ha annunciato l’intento di eliminare le emissioni di carbonio dai viaggi aerei entro il 2035 con ZEROe. Come riportato dall’Environmental and Energy Study Institute, infatti, “nonostante un significativo miglioramento dell’efficienza degli aeromobili e delle operazioni di volo negli ultimi 60 anni, il trasporto aereo di passeggeri è il settore responsabile della crescita di emissioni individuali più elevata e più rapida”. Secondo AirBus, ZEROe può aprire la strada a viaggi aerei più ecologici, riducendo l’impronta di carbonio del settore aeronautico di oltre il 50%.

 


Per approfondire l’argomento puoi consultare le seguenti letture:

Bus elettrici fondamentali per la smart city

Reevo bike: il futuro delle bici senza raggi

Bluexperience: salone della mobilità sostenibile

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