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mercoledì 13 Novembre 2024

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Il costo dell’elettricità frena il mercato delle pompe di calore in Europa

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I dati più recenti dell’EHPA mostrano una flessione nelle vendite di questi impianti, con una riduzione del 47% nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

Il costo dell’elettricità come fattore determinante
Il successo della diffusione delle pompe di calore in Europa è strettamente legato al costo dell’elettricità. Secondo i dati raccolti dalla European Heat Pump Association (EHPA), l’elettricità a basso costo è essenziale per promuovere l’adozione di questa tecnologia, che richiede solo una modesta quantità di energia elettrica per funzionare.

Tuttavia, la maggior parte dei paesi europei continua a sovvenzionare il gas, mantenendone il prezzo artificialmente basso rispetto all’elettricità, grazie anche all’esenzione da tasse sul carbonio. Durante la crisi energetica del 2022, il gas ha subito un aumento dei costi, spingendo in alto le vendite di pompe di calore, ma questo effetto è stato di breve durata.

Le barriere politiche ed economiche
Oggi, in molte nazioni europee, il costo dell’elettricità è oltre 2,5 volte superiore rispetto a quello del gas, ostacolando la convenienza economica delle pompe di calore. Secondo gli esperti, l’elettricità dovrebbe costare al massimo il doppio rispetto al gas per rendere questo tipo di impianti un investimento redditizio.

Recentemente, il Reform Institute di Varsavia ha individuato vari ostacoli nelle politiche di sostegno alle pompe di calore, tra cui il costo elevato dell’elettricità, la mancanza di prestiti dedicati e il fatto che i sussidi spesso non siano legati al reddito, favorendo famiglie più abbienti. Questi fattori frenano la diffusione delle pompe di calore, essenziali per ridurre le emissioni di gas serra.

Le prospettive future e le sfide ambientali

Il riscaldamento degli edifici rappresenta circa il 40% del consumo energetico dell’UE e un terzo delle emissioni di gas serra. Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni nette del 55% entro il 2030, si stima che l’Unione Europea dovrà installare circa 60 milioni di pompe di calore.

Tuttavia, i dati più recenti dell’EHPA mostrano una significativa flessione nelle vendite di questi impianti, con una riduzione del 47% nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante ciò, nei paesi nordici come Finlandia, Norvegia e Svezia, dove il gas è scarso, l’uso delle pompe di calore è ampiamente diffuso, dimostrando che la disponibilità di elettricità conveniente e politiche favorevoli sono determinanti per il successo di questa tecnologia.

Redazione Agire
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