L’Europa mira a diventare continente climaticamente neutro entro il 2050. Già all’attivo piani, bandi e strategie per raggiungere l’obiettivo
L’attenzione al clima e alla sostenibilità energetica si è intensificata nel corso degli ultimi anni.
Da puro dibattito la questione climatica ha assunto contorni più pragmatici fino a concretizzarsi nel cosiddetto Green Deal, cui fa perno la Commissione Europea e Horizon 2020, il programma di finanziamento che promuove la ricerca nello spazio europeo della ricerca.
Guidata da Ursula von der Leyen, obiettivo dell’UE è quello di fornire un concreto piano di strategie e misure a lungo termine che coinvolgono anche edilizia e smart mobility e afferenti a un arco temporale di trent’anni, volte a rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050.
Che cos’è il Green Deal
Per Green Deal si intende l’adozione di un insieme di misure volte a impattare positivamente sull’ambiente, rendendo sostenibili e meno dannosi gli stili di vita dei cittadini e la produzione energetica.
Scopo ultimo dell’ambizioso piano è quello di “raggiungere un’economia di mercato moderna dove le emissioni di gas saranno azzerate, e la crescita sarà sganciata dall’utilizzo delle risorse naturali”.
Nello specifico, il Green Deal consterà di leggi e investimenti da realizzarsi nei prossimi 30 anni per limitare il riscaldamento globale e le emissioni di CO2.
Le prime strategie messe in atto
Se per ora la pianificazione ha riguardato i primi due anni, cruciali per la buona riuscita del progetto, la Commissione Europea ha già indetto un bando da 1 miliardo di euro per progetti di ricerca e innovazione che propongano soluzioni alla sfida del cambiamento climatico e che, nello specifico, siano in grado di “di proteggere gli ecosistemi e la biodiversità peculiari in Europa”.
Una vera e propria chiamata alle armi per tutti quei progetti capaci di toccare le aree dell’efficienza energetica in edilizia, della smart mobility e delle energie rinnovabili.
L’efficienza energetica nel settore dell’edilizia
Secondo la strategia di Bruxelles, la strada che conduce a un sistema energetico decarbonizzato e pulito passa dal rinnovamento del patrimonio edilizio europeo, dato che è proprio il settore edile a essere responsabile di oltre un terzo delle emissioni dell’Unione. Attualmente, circa il 75% del parco immobiliare è inefficiente dal punto di vista energetico, ma una percentuale che oscilla tra l’85 e il 95% degli edifici odierni sarà ancora in uso nel 2050.
Appare dunque cruciale porre tali edifici al centro di un programma di ristrutturazione, tanto per raggiungere gli obiettivi energetici, quanto per avviare la ripresa del settore dopo i rallentamenti causati dalla pandemia COVID-19.
Con questo spirito la Commissione ha promosso una strategia di ristrutturazione denominata “Un’onda di rinnovamento per l’Europa: rendere più verdi i nostri edifici, creare posti di lavoro, migliorare la vita“.
Nello specifico questa si propone di:
- Raddoppiare i tassi annuali di rinnovamento energetico nei prossimi dieci anni;
- Migliorare la qualità per chi vive e usa gli edifici e ridurre le emissioni di gas serra;
- Attuare strategie per creare fino a 160.000 posti di lavoro verdi aggiuntivi nel settore delle costruzioni;
- Offrire una risposta alla povertà energetica, che affligge 34 milioni di europei.
La strategia viaggia inoltre di pari passo con alcune regole per la preparazione intelligente degli edifici, che mira a promuovere ristrutturazioni compatibili con il digitale, integrare l’energia rinnovabile e a consentire misurazioni del consumo energetico effettivo.
I progetti di ristrutturazione edilizia sostenuti dall’UE
La Commissione sostiene progetti di ristrutturazione edilizia, ricerca e innovazione nell’area, attraverso i programmi Horizon.
Di seguito ne elenchiamo alcuni:
- BUILD UP: un portale web incentrato sull’intelligenza collettiva per la riduzione energetica negli edifici;
- BUILD UP Skills: lavora per aumentare il numero di professionisti dell’edilizia qualificati in tutta Europa per fornire ristrutturazioni edilizie con prestazioni ad alta energia, così come nuovi edifici a energia quasi zero;
- 4RinEU: mira a fornire nuovi strumenti e strategie per incoraggiare la ristrutturazione su larga scala di edifici esistenti e favorire l’uso di energie rinnovabili.
Se vuoi consultare ulteriori progetti di efficienza energetica finanziati dall”UE clicca qui
Smart Mobility: settore dei trasporti verso emissioni al ribasso
Il Sustainable and Smart Mobility Strategy è un programma europeo incentrato sulla mobilità sostenibile e intelligente, volto a cambiare il modo in cui le persone e le merci circolano in Europa.
È un altro progetto dall’alto tasso di ambizione, imperniato su tre obiettivi: rendere la mobilità UE più ecologica, resiliente e digitale.
Per farlo, l’Europa intende agire lungo tre filoni:
- Trasporto su strada: nel 2030 sulle strade del Blocco dovranno esserci almeno 30 milioni di automobili e 80.000 autocarri a zero emissioni, mentre un centinaio di città europee dovrà essere “climaticamente neutrale”;
- Trasporto ferroviario: entro il 2030 sarà fondamentale un raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità, oltre a un trasporto intermodale rotaia-navigazione in grado di competere con quello su strada. Nel 2050 si punta inoltre a un raddoppio del traffico merci su rotaia e all’inaugurazione dell’operatività della rete di trasporto transeuropea (TEN-T) multimodale.
- Trasporto via acqua: sempre nel 2030, le grandi navi a emissioni zero dovranno essere pronte a fare il proprio ingresso sul mercato. Gli aeroplani potranno aspettare, ma solo fino al 2035. In generale, si promuoverà l’adozione di combustibili marittimi sostenibili, la creazione di porti puliti e di “zone di controllo delle emissioni” in tutte le acque comunitarie.
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