La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) dedicherà la sua tredicesima edizione al tema “Comunità Circolari“. Il progetto, nato nell’ambito del programma LIFE+, si propone, dal lontano 2009, di sensibilizzare tutti i cittadini europei a una gestione sostenibile delle risorse e dei rifiuti.
Si tratta di un’iniziativa concreta che ogni anno genera risultati altrettanto concreti, tanto da essere stata riconosciuta a livello istituzionale dal Ministero della Transizione Ecologica per aver portato l’Italia a registrare quasi 3.500 azioni virtuose nel 2020.
La SERR coinvolge ogni anno non solo i cittadini, ma anche enti pubblici, associazioni e imprese. Tutti cooperano per la creazione di una campagna di comunicazione ambientale che abbia impatti positivi e duraturi.
Questa tredicesima edizione avrà luogo fra il 20 e il 28 novembre prossimi. Ad annunciarlo è stato il Comitato Promotore Nazionale della SERR, composto da CNI Unesco, Ministero della Transizione Ecologica, ANCI, Regione Siciliana, Città Metropolitana di Torino, Utilitalia, Legambiente e AICA, con E.R.I.C.A. Soc. Coop. in qualità di partner tecnico.
Il messaggio chiave della SERR: le 3 R
Le azioni attuate durante la SERR hanno come principio fondante quello delle “3R”: riduzione, riuso e riciclo. Seguendo questa piramide gerarchica, la riduzione dei rifiuti dovrebbe essere sempre la prima priorità.
- Riduci: hai davvero bisogno dei prodotti che stai per acquistare? Puoi forse riutilizzare le cose o prenderle in prestito da un amico o riparare oggetti rotti? Se la risposta è sì, allora puoi RIDURRE.
- Riuso: questa è la parte in cui i consumatori coscienziosi possono davvero fare la differenza. Scambia gli oggetti monouso con quelli riutilizzabili in diversi ambiti della tua vita. Non riguarda solo la plastica, ma tutti gli altri articoli e prodotti monouso.
- Riciclaggio: è meglio del conferimento in discarica, ma non è la soluzione ideale. Come mai? Se hai bisogno di riciclare qualcosa, significa che stai già generando rifiuti. Se sei seriamente intenzionato a riutilizzare e ridurre, il riciclaggio dovrebbe costituire solo una piccola parte dei tuoi sforzi.
Clean Up
Il messaggio di SERR è esteso anche all’ambito del littering (l’abbandono di rifiuti di piccole dimensioni), che continua a colpire le nostre città e la natura. Al fine di contrastare i suoi effetti negativi, la campagna di sensibilizzazione incoraggia i partecipanti a educare i loro coetanei alla prevenzione dei rifiuti; e a ripulire quelle aree in cui i rifiuti stanno ostacolando il buon funzionamento degli habitat naturali e umani.
Comunità Circolari, cosa sono
Il focus principale di questa tredicesima edizione della SERR si riferisce alla necessità che i singoli cittadini e la comunità più ampia siano coinvolti nel perseguire una vita zero rifiuti e attività circolari.
La promozione dell’economia circolare e di una società a emissioni zero richiede un cambiamento dei modelli di consumo e produzione che va ben oltre la sola azione per il clima. Si parla di una vera e propria transizione ecologica che deve essere interiorizzata dalle comunità.
In questo senso solidarietà e collaborazione fra individui sono requisiti fondamentali per arrivare a una forma di economia circolare che tenga anche conto del giusto equilibrio fra i pilastri ambientali e sociali. La parola chiave è dunque “collaborazione”, per immaginare e costruire insieme comunità basate sull’approccio dell’economia circolare in tutta Europa e oltre. L’approccio circolare deve essere diffuso a livello locale raggiungendo case, uffici, scuole, fabbriche, mercati, municipi, organizzazioni locali, aziende agricole, ecc.
Comunità circolari: il progetto ECCO, tutto torna
Il progetto ECCO, Economie Circolari di COmunità per la rigenerazione ambientale, sociale e culturale finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha l’obiettivo di promuovere e sviluppare l’economia circolare tramite un approccio integrato in grado di generare benefici ambientali, economici e sociali, sia su scala nazionale che a livello locale.
In particolare il progetto si propone di:
- Informare in tema di prevenzione e riutilizzo dei rifiuti;
- Aumentare la consapevolezza dei consumatori sull’acquisto di prodotti rigenerati;
- Favorire la creazione di mercati per oggetti di “seconda vita”;
- Favorire l’inserimento dei giovani nel settore dell’economia circolare;
- Contribuire al miglioramento della qualità ambientale all’interno delle città;
- Sperimentare nuove forme di inclusione e innovazione sociale che promuovano lo scambio e il riuso di beni inutilizzati.
Il rifiuto del riciclo è visto nella sua prospettiva più ampia, ovvero come uno strumento democratico ed inclusivo che aumenta la consapevolezza di cittadini-consumatori, enti locali, scuole, associazioni e imprese.
I RI-HUB
Per questo ECCO ha promosso la nascita dei RI-HUB, ovvero centri di educazione e formazione alla sostenibilità e all’economia circolare.
Sono nati in tutta Italia con l’intento di sviluppare filiere green e di formare giovani e persone che vivono in condizioni di marginalità sociale alle competenze verdi, sempre più richieste dal mercato del lavoro.
Ciclofficine, sartorie, corsi di riparazione di elettrodomestici e di legatoria di libri antichi, repair café e molto altro.
Ripartire dall’economia circolare per ridurre la produzione di rifiuti, incentivare il riuso dei materiali, conoscere le opportunità di occupazione del settore green, aumentare la sostenibilità dei territori, favorire l’innovazione e lo sviluppo di nuove competenze.
Questo e tanto altro nei Ri-hub aperti a Milano, Torino, Vicenza, Gemona, Bologna, Campi Bisenzio, Roma, Pescara, Grottammare, Succivo, Potenza, Maruggio e Palermo.
Non solo. Grazie ai Ri-hub si ha la possibilità di seguire laboratori e corsi di formazione gratuiti su diverse filiere.
La transizione ecologica parte forse da qui? Noi crediamo di sì.
Per approfondire l’argomento puoi consultare le seguenti letture:
Smart city: un equilibrio di fattori