Crollo delle vendite di pompe di calore in Europa: -47% nel 2024, a rischio gli obiettivi climatici dell’UE
I Paesi dell’Unione Europea a Rischio di Non Raggiungere gli Obiettivi di Pompe di Calore
Secondo un recente rapporto del Reform Institute, un think tank polacco, i governi europei potrebbero invertire il declino del mercato delle pompe di calore con politiche più incisive. Le vendite di pompe di calore sono diminuite drasticamente del 47% nella prima metà del 2024 rispetto all’anno precedente, minacciando seriamente gli obiettivi climatici dell’UE. Se questa tendenza dovesse continuare, l’Unione Europea rischia di non raggiungere l’obiettivo di installare 60 milioni di pompe di calore entro il 2030, con un divario potenziale di 15 milioni di unità.
La classifica europea: nessun Paese ottimizza le politiche per le pompe di calore
La classifica stilata dal think tank polacco mette in luce che nessuno dei principali mercati europei del riscaldamento sta adottando politiche sufficientemente robuste. La Francia, pur essendo al primo posto con il 69% di sostegno, ha visto il mercato stagnare dal 2023. Seguono la Repubblica Ceca (65%) e la Polonia e la Germania (61%), con altri Paesi come il Regno Unito, l’Italia e la Spagna che soffrono di politiche troppo deboli o insufficienti. La scarsità di sostegni economici e la mancanza di un controllo qualità efficiente sono tra le principali problematiche.
Soluzioni e urgenza: adottare un piano d’azione per le pompe di calore
L’Istituto evidenzia la necessità urgente di un Piano d’azione per le pompe di calore a livello europeo per stimolare politiche nazionali più efficaci. Solo con un impegno concreto per sostenere questo mercato, l’Unione Europea potrà avvicinarsi all’obiettivo di ridurre i prezzi dell’energia e ottenere benefici significativi per il clima, oltre a ridurre le bollette energetiche delle famiglie. L’adozione di politiche adeguate potrebbe garantire un futuro più sostenibile e sicuro per i consumatori e per l’ambiente.
