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martedì 3 Dicembre 2024

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È ora di tutelare le foreste dalle minacce umane e ambientali

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Le foreste sono costantemente esposte a minacce derivanti da attività umane sconsiderate, eventi climatici e aumento delle temperature globali.

In Italia si nasconde una risorsa naturale sottovalutata e ancora troppo poco tutelata. “Nasconde” per modo di dire, dato che ricopre un terzo della superficie dell’Italia. Si tratta delle foreste, distese sterminate di alberi che custodiscono una vasta biodiversità vegetale e animale, filtrano l’aria che respiriamo e forniscono legna come combustibile e materiale da costruzione. Eppure le foreste sono costantemente esposte a minacce derivanti da attività umane sconsiderate, eventi climatici e aumento delle temperature globali.

Un paese di alberi

Il 36,7% della superficie dell’Italia, per un totale di 11 milioni di ettari, è ricoperto da foreste e boschi, che si estendono dalla Valle d’Aosta alla Sicilia. 3,5 milioni di ettari, pari al 32% della superficie forestale, sono in aree protette. Sardegna, Toscana e Piemonte sono le regioni con la percentuale più alta di foreste sul proprio territorio. I dati derivano dal Terzo Inventario Forestale effettuato nel 2015 dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri (CUFA). Il rapporto evidenzia, rispetto al 2005, un incremento della superficie forestale in tutte le regioni italiane tranne il Trentino Alto Adige, per un totale di circa 500.000 ettari in più.

Il merito dell’aumento della superficie forestale non è esclusivamente dello Stato o dei cittadini, ma, al contrario della loro incuria, cioè dell’abbandonano delle aree rurali marginali che, spopolatesi, diventano terreno fertile per la forestazione. Le componenti principali delle foreste italiane sono le latifoglie, seguite dai faggi e dalle querce, poi cerro, farnetto, fragno e vallonea e ancora castagni, carpini e lecci, poi abeti, larici e pini. Le coste del Sud Italia sono invece popolate dalla macchia mediterranea, dall’oleastro e dal carrubo.

Perché le foreste sono preziose?

Le foreste e i beni e servizi che ne derivano sono fondamentali, dal punto di vista economico, sociale, della sicurezza e del benessere del corpo e dell’anima. La loro gestione sostenibile è oggi inoltre importante per contrastare i cambiamenti climatici e le loro conseguenze, dai quali le foreste stesse sono minacciate. Ecco le aree in cui si dimostrano utili per garantire la salute e la resilienza delle comunità:

  • dai boschi e dalle foreste deriva innanzitutto una materia prima – il legno – ancora oggi fondamentale per l’edilizia e l’arredamento, per il riscaldamento, per la produzione di carta e non solo. Costituiscono perciò un motore dell’economia, contrastando la povertà delle comunità che da esse possono dipendere e forniscono beni indispensabili.
  • Le foreste riducono i rischi legati ai disastri naturali e al dissesto idrogeologico. Aiutano a prevenire l’erosione e ad arricchire e conservare il suolo, proteggendo le comunità da frane e inondazioni e producendo il fertile terriccio necessario per coltivare piante e raccolti.
  • Svolgono anche un ruolo importante nel ciclo globale dell’acqua, incanalando l’acqua attraverso la terra, rilasciando vapore acqueo e catturando le precipitazioni. Inoltre filtrano l’inquinamento e le sostanze chimiche e sequestrano in modo permanente grandi quantità di anidride carbonica, migliorando la qualità dell’aria e dell’acqua disponibile per l’uso umano.
  • Tutelano e custodiscono una notevole biodiversità vegetale e animale.
  • La deforestazione ha gravi conseguenze sulla salute delle persone che dipendono direttamente dalle foreste, così come su quelle che vivono nelle città e nei paesi, poiché aumenta il rischio che le malattie si trasmettano dagli animali all’uomo. Nel frattempo, è stato dimostrato che il tempo trascorso nelle foreste ha effetti positivi su patologie quali malattie cardiovascolari, problemi respiratori, diabete e salute mentale.

Le foreste contribuiscono perciò alla prosperità e al benessere delle generazioni attuali e di quelle future, svolgendo un ruolo importante anche nel raggiungimento di molti dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nonostante questi innegabili benefici economici, ecologici, sociali, sanitari e culturali, la deforestazione e la degradazione forestale continuano a un ritmo preoccupante.

Quali sono le minacce per le foreste?

Le foreste sostengono la vita e la loro salute è direttamente correlata alla sopravvivenza di tutte le specie. Data la loro importanza per l’economia e la società italiane, esiste perciò in Italia una Strategia Forestale Nazionale dedicata al settore e alle sue filiere, che le tutela nell’interesse collettivo. Eppure le foreste sono costantemente esposte a minacce derivanti dalle attività dell’uomo e dal cambiamento climatico. Le minacce più comuni possono essere riassunte nella deforestazione, nel degrado forestale, nei parassiti e nelle attività illegali legate alla silvicoltura.

Deforestazione

La deforestazione è la conversione dei terreni forestali ad altri usi del suolo ed è principalmente motivata dall’avanzamento dei terreni agricoli. Rappresenta una minaccia per tutte le foreste ma soprattutto per quelle foreste pluviali tropicali, che ospitano gran parte della biodiversità mondiale.

Le pressioni del mercato globale, le preferenze alimentari, le perdite e gli sprechi lungo le catene del valore agricolo stimolano la domanda di prodotti agricoli, che a loro volta alimentano la deforestazione. E la necessità di fornire cibo ed energia a una popolazione globale in crescita è, in generale, la principale causa della perdita di foreste e di biodiversità forestale.

Degrado forestale

Il degrado delle foreste comporta una riduzione o una perdita della produttività biologica o economica e della complessità degli ecosistemi forestali, con conseguente riduzione dell’offerta complessiva di benefici derivanti dalle foreste, come il legno o la biodiversità. Può essere causata dalle attività umane, come i pascoli, l’introduzione di specie invasive, l’elevata domanda di legna, gli incendi provocati dall’uomo… Oppure da eventi climatici estremi, esacerbati dal cambiamento climatico, come il vento, la siccità, le tempeste o gli incendi aggravati dall’aumento delle temperature.

Parassiti e malattie

Negli ultimi anni le minacce da parte dei parassiti invasivi non autoctoni si sono intensificate nelle foreste. E con loro le malattie, infezioni patogene, anomalie e disturbi della normale struttura e crescita di un albero.

Attività illegali

Le attività forestali illegali sono tutti gli atti illegali che riguardano gli ecosistemi forestali, le industrie legate alle foreste e i prodotti forestali legnosi e non legnosi. Queste riducono il reddito delle comunità locali, creano un ciclo di cattiva governance, contribuiscono alla deforestazione estensiva e alla distruzione della biodiversità, aumentano il rischio di incendi boschivi e distorcono i mercati dei prodotti forestali. Tra le principali ci sono:

  • aree forestali destinate illegittimamente ad altri usi
  • emanazione e attuazione di regolamenti in conflitto con altri e più elevati regolamenti per legalizzare i prodotti e le attività illegali del legname
  • concessioni, permessi e autorizzazioni di disboscamento in cambio di tangenti e altri vantaggi economici e politici privati
  • utilizzo dei fondi provenienti da attività forestali illegali per scopi politici
  • raccolto illegale
  • violazioni dei diritti di proprietà pubblica, comunale o privata
  • espropriazione illegale di terreni e/o foreste indigene, comunitarie o private
  • disboscamento illegale
  • incendio doloso per forzare la conversione ad altro uso del territorio
  • violazioni delle norme sulla gestione forestale e di altri accordi contrattuali nei terreni forestali pubblici o privati
  • trasporto di tronchi senza autorizzazione o contrabbando di legname
  • esportazione e importazione di specie arboree vietate dal diritto internazionale
  • violazioni delle norme sulla lavorazione del legname
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