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lunedì 23 Settembre 2024

Life Cycle Assessment: cos’è la certificazione LCA?

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La transizione ecologica ha bisogno di metodi di valutazione della sostenibilità efficaci: ecco la Life Cycle Assessment, che studia il ciclo di vita dei prodotti.

Di valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) si sente parlare sempre più spesso come di un metodo particolarmente vantaggioso per rendere più sostenibile l’economia e la produzione. Un LCA ben eseguita può infatti aiutare a migliorare lo sviluppo del prodotto, il marketing, la pianificazione strategica e persino la definizione delle politiche aziendali. I progettisti potranno così capire come le loro scelte influenzano la sostenibilità dei prodotti. I responsabili politici potranno prendere decisioni confrontando tutti i principali impatti ambientali. I responsabili della sostenibilità potranno capire cosa è necessario fare per raggiungere gli obiettivi di impronta di carbonio. I team di marketing potranno ottenere dati fattuali per le comunicazioni sulla sostenibilità. Il reparto acquisti potrà capire quali fornitori hanno i prodotti e i metodi più sostenibili. E così via. Ma cos’è esattamente l’LCA e come si esegue?

Cos’è una valutazione del ciclo di vita (LCA)?

La valutazione del ciclo di vita (LCA), anche definita analisi del ciclo di vita, misura gli impatti sull’ambiente associati all’intero ciclo di vita di un prodotto, di un processo o di un servizio:

  • l’estrazione di materiali dall’ambiente
  • la produzione
  • la distribuzione e il trasporto
  • la fase di utilizzo
  • il fine vita o piuttosto ciò che accade al prodotto dopo che non viene più utilizzato

Ognuna delle suddette fasi del ciclo di vita di un prodotto può infatti a suo modo avere un impatto sull’ambiente. Con l’LCA, è possibile valutarlo in modo preciso prima ancora che esso veda la luce, intervenendo di conseguenza per massimizzarne la sostenibilità. Gli studi del ciclo di vita possono riguardare fasi specifiche o tutto il processo:

  • cradle to gate (dalla culla al cancello), cioè dall’estrazione delle materie prime all’uscita dalla fabbrica
  • gate to gate (da cancello a cancello), cioè concentrandosi sui processi di produzione
  • cradle to grave (dalla culla alla tomba), cioè dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento

Esistono naturalmente più tipi di Life Cycle Assessment in base all’oggetto dello studio e alla sua destinazione. Per esempio, un report per uso interno potrà dover raggiungere meno requisiti di un report utilizzato per il marketing o per altre comunicazioni esterne. Esistono inoltre diverse tipologie di studi collaterali e/o propedeutici, come le Dichiarazioni ambientali di prodotto (EPD), gli studi sull’impronta ambientale di prodotto (PEF) e sull’impronta ambientale organizzativa (OEF), le analisi di singoli problemi come l’impronta di carbonio o la situazione idrica, un’LCA sociale oppure organizzativa. La regola aurea è però che più dettagli si desidera conoscere, più completo dovrà essere l’LCA.

L’LCA e l’approccio Cradle-to-cradle

Prima di proseguire è bene precisare il rapporto che intercorre tra il Life Cycle Assessment e l’approccio Cradle-to-cradle (dalla culla alla culla), che, al contrario da come può sembrare, rappresentano due metodologie differenti di valutazione della sostenibilità di un prodotto o servizio. Il sistema di certificazione “dalla culla alla culla” utilizza infatti criteri qualitativi: la salubrità dei materiali, il loro riutilizzo, l’utilizzo di energia rinnovabile, la gestione del carbonio, la gestione dell’acqua, l’equità sociale… Contrariamente all’LCA, perciò, non misura se un prodotto certificato ha effettivamente un impatto ambientale complessivo inferiore rispetto a uno non certificato. Paradossalmente, anzi, un prodotto certificato Cradle-to-cradle potrebbe finire per avere un’impronta ambientale maggiore.

Le 4 fasi della Life Cycle Assessment

Ma come si conduce concretamente un’LCA completa? La Life Cycle Assessment è infatti una metodologia standardizzata ISO 14040 e 14044 e composta da elementi ben precisi, il che la rende sicura, affidabile e trasparente. Questi standard descrivono anche le 4 fasi principali di lavoro:

  1. definizione dell’obiettivo e dell’ambito
  2. analisi dell’inventario
  3. valutazione di impatto
  4. interpretazione

L’LCA è dunque una metodologia iterativa, in cui l’analisi si perfeziona man mano che si procede e in cui a ogni livello potrebbe emergere la necessità di ulteriori approfondimenti nelle fasi precedenti. Ad esempio, il primo ciclo di analisi potrebbe suggerire il bisogno di più dati. Oppure i risultati della valutazione o l’interpretazione potrebbero spingere a rivedere l’obiettivo e l’ambito. In questo senso, ogni LCA non solo dà preziosi consigli per apportare cambiamenti nell’attività, ma dice anche come pianificare al meglio l’LCA seguente, per ottenere risultati sempre più puntuali e utili.

Definizione dell’obiettivo e dell’ambito

Questa fase garantisce che l’LCA venga eseguito in modo coerente. L’LCA crea infatti un modello del ciclo di vita di un prodotto, servizio o sistema e un modello è necessariamente una semplificazione di una realtà complessa. La sfida sta nell’assicurarsi che la semplificazione non influenzi troppo i risultati e il modo migliore per farlo è definire attentamente obiettivo e ambito dello studio: il motivo per cui si esegue l’LCA, una definizione precisa del prodotto e del suo ciclo di vita e una descrizione dei confini del sistema. Questi ultimi, in particolare, descrivono cosa viene preso in considerazione nella valutazione e cosa viene tralasciato.

Analisi dell’inventario

Nell’analisi dell’inventario si esaminano tutti gli input e gli output ambientali associati a un prodotto o servizio. Gli input ambientali consistono in qualcosa che si estrae dall’ambiente perché venga inserito a qualche livello del ciclo di vita del prodotto, come l’uso di materie prime ed energia. Gli output ambientali, al contrario, consistono in ciò che, a diversi livelli del ciclo di vita, il prodotto o servizio immettono nell’ambiente, come l’emissione di sostanze inquinanti e la produzione di rifiuti. L’insieme fornisce il quadro completo dell’inventario del ciclo di vita (LCI).

Valutazione d’impatto

Nella valutazione dell’impatto del ciclo di vita (LCIA) si traggono le conclusioni che consentono di prendere decisioni aziendali migliori. Si classificano gli impatti ambientali di tutti i processi raccolti e modellati nell’LCI e si traducono in temi ambientali, come il riscaldamento globale o la salute umana. La scelta più importante da compiere a questo punto riguarda il livello di integrazione dei risultati, che dipende in gran parte dai destinatari del report che seguirà l’LCA. Cos’è rilevante per loro? Come far sì che comprendano al meglio i risultati? Si potrebbe per esempio far emergere dalla valutazione il modo in cui il prodotto influisce sull’uso di suolo o le emissioni che produce o la sua sostenibilità complessiva e così via.

Interpretazione

Durante la fase di interpretazione è importante controllare che le conclusioni siano ben fondate. Lo standard ISO 14044 descrive diverse modalità di controllo per verificare se i dati e le procedure utilizzate supportano effettivamente le conclusioni.

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