Grazie al social housing le case diventano sostenibili dal punto di vista economico, sociale e ambientale: ecco l’esempio di Baiziwan a Pechino.
Il social housing è un intervento immobiliare che si colloca, quanto a prezzi e finalità, a metà strada tra le case popolari e il mercato immobiliare classico. Si sta diffondendo sempre più in tutto il mondo, anche grazie ai suoi obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale, oltre che economica. Dalla Cina, per esempio, arriva un grande progetto già operativo che getta luce sul futuro del settore: il complesso Baiziwan di Pechino, progettato da MAD.
Cos’è il social housing?
L’housing sociale è una tipologia di alloggio sicura e a basso costo fornita a tariffe convenienti a persone e famiglie che ne hanno bisogno. Solitamente la proprietà degli edifici di questo genere è pubblica o di organizzazioni senza scopo di lucro. Il loro obiettivo è naturalmente di offrire anche a chi non ha grande potere d’affitto soluzioni abitative economiche e a lungo termine. Le caratteristiche di un complesso di housing sociale dovrebbero perciò essere le seguenti:
- economicità. Nell’housing sociale l’entità degli affitti è strettamente legata ai redditi locali e perciò significativamente inferiore rispetto agli affitti privati. Anche gli aumenti sono limitati dal governo, che deve garantire che le case rimangano a prezzi accessibili a lungo termine, in modo che gli abitanti non si ritrovino a non poter più pagare le spese. In Italia il canone previsto non dovrebbe superare il 30% del reddito percepito e ammonta in genere a poche centinaia di euro.
- Disponibilità per chi ne ha realmente bisogno. Chi ha più diritto a un alloggio di questo tipo dovrebbe naturalmente avere la preferenza in lista d’attesa. Non solo le famiglie a basso reddito, ma anche le categorie marginalizzate o con esigenze particolari, le giovani coppie o i giovani lavoratori, gli studenti universitari fuori sede o gli anziani che hanno difficoltà a mantenersi.
- Lungo termine. I contratti di locazione tipici dell’edilizia sociale sono di 4 + 4 anni e garantiscono maggiori diritti e protezione contro lo sfratto, perché le persone possano mettere radici e godere di tutti i diritti connessi.
- Sostenibili. Il social housing ha l’obiettivo di includere le categorie sociali fragili, di consentire loro di abitare in case belle, pulite e sicure, efficienti dal punto di vista energetico e confortevoli.
Il Baiziwan Social Housing di Pechino
Gli alloggi Baiziwan a Pechino, progettati dallo studio di architettura MAD di Ma Yansong, sono un perfetto esempio di edilizia sociale del futuro. Il complesso si trova a 15 minuti di distanza dal CBD di Pechino, il centro finanziario della città, e comprende 4000 unità suddivise in 12 edifici a loro volta raggruppati in 6 blocchi, su un terreno di oltre 90.000 mq, con una superficie totale edificabile di 473.300 mq. L’obiettivo del progetto è di fornire condizioni di vita migliori per famiglie a basso reddito, gruppi sociali marginalizzati e per chiunque ne abbia bisogno. Per farlo, MAD ha ragionato mettendo al centro le necessità degli inquilini, creando spazi confortevoli, verdi e centrali.
I blocchi di edifici sono attraversati, al primo piano, da una rete di strade sulle quali si affacciano spazi commerciali: un supermercato, una libreria, ristoranti, cliniche, daycare per anziani. Dal secondo piano iniziano gli spazi residenziali, collegati visivamente e materialmente grazie a un percorso pedonale sopraelevato con passerelle, scale e terrazze, inframezzati da giardini pensili, aree riservate allo sport e parchi giochi. È un’ottima soluzione per rispettare le necessità della viabilità cittadina e contemporaneamente creare una geografia urbana basata su un concetto di mobilità lenta, che favorisca le relazioni sociali lontano dal traffico delle auto.
Sostenibilità sociale e ambientale
Le abitazioni sono di 6 tipologie, grandi 40, 50 o 60 mq. 3000 famiglie vi si sono già trasferite occupando il 70% degli spazi, che una volta riempiti ospiteranno tra le 8000 e le 10mila persone in totale. Il progetto di MAD, il primo realizzato dallo studio nell’ambito del social housing, rappresenta un grande passo avanti per l’edilizia sociale cinese. Mira in particolare ad aumentare la diversificazione della progettazione abitativa del paese, caratterizzata da una grande omogeneità, e a rinverdirla: il 47% dello spazio sarà infatti ricoperto di verde.
Non manca l’attenzione alla riduzione dei consumi energetici, con le unità costruite in modo da avere finestre esposte a sud-est o sud-ovest, per ricevere luce solare diretta massimizzando l’illuminazione naturale. I tetti, disposti su diversi livelli, ospitano altri spazi verdi, che proteggono gli edifici dagli sbalzi climatici e migliorano la qualità dell’aria. La struttura a gradoni sfalsati e l’impronta a Y hanno proprio l’obiettivo di aumentare la superficie affacciata sull’esterno. Per quanto riguarda i materiali da costruzione, l’80% dei componenti è prefabbricato e mira a rendere le abitazioni passive, cioè in grado di ottimizzare a livello strutturale gli apporti di riscaldamento e raffrescamento per ridurre al minimo i consumi. Il prefabbricato in questo caso non consentirà di raggiungere una grande espressività formale e artistica, ma ha anche il vantaggio di accelerare i tempi di costruzione.