Il mercato smart home è cresciuto negli ultimi anni sia nell’offerta che nella domanda: quali sono le opinioni dei consumatori in merito?
Nel 2021 il comparto della smart home si è consolidato sia dal lato dell’offerta che da quello della domanda, raggiungendo i 650 milioni di euro di fatturato (+29% rispetto al 2020). Sul primo fronte sono emerse nuove tendenze destinate a restare, come il pay-per-use e la servitizzazione. Sul secondo, è evidente una maturazione della consapevolezza degli utenti-clienti, sempre più disponibili a circondarsi di soluzioni smart. Quando si parla di smart home, perciò, le opinioni delle persone sono sempre più articolate e consapevoli, come è emerso da un report realizzato dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.
La maturazione dei consumatori
Dopo la pandemia le persone sono molto più attive in casa e attente alla sua gestione rispetto a prima. Ecco gli ambiti che hanno ricevuto un maggiore impulso negli ultimi due anni:
- pulizia e igienizzazione degli ambienti domestici
- lavoro o didattica da casa
- preparazione domestica dei pasti
- attività fisica in casa
- cura del verde
- attenzione ai consumi energetici
Aumentare il tempo produttivo trascorso in casa significa maturare la necessità di dispositivi che lo supportino e che oggi ricadono sotto la categoria della domotica. Il risultato è che per il 2021 il 74% degli intervistati ha sentito parlare almeno una volta di smart home contro il 69% del 2020 e il 55% del 2017. L’anno scorso perciò gli utenti si sono informati maggiormente sul tema e soprattutto hanno acquistato più dispositivi IoT, li hanno utilizzati di più e hanno approfittato anche di più funzionalità che vanno oltre quelle basilari. Tre passaggi che è importante distinguere bene per comprendere il reale avanzamento del comportamento dei consumatori.
Il primo contatto con la smart home avviene soprattutto grazie alla pubblicità in TV (51%), seguita da internet (34%), dal passaparola tra conoscenti (26%), dai social (20%), dai giornali (17%) e infine dalla GDO (12%). TV e social sono i canali cresciuti maggiormente dall’anno precedente, rispettivamente del 19% e dell’11%. A saperne di più sono complessivamente i laureati, il 92% dei quali conosce il tema, e gli uomini (80%). Mentre a livello geografico è il nord ovest a presentare la maggiore consapevolezza (79%).
La diffusione della smart home
Per comprendere i dati di acquisto e dunque di diffusione della smart home nelle case, è importante capire cosa spinge il consumatore a dotarsi di dispositivi intelligenti. Al primo posto c’è il comfort, la comodità, la semplificazione della vita domestica (38%), al secondo la sicurezza (22%), al terzo la possibilità di controllare da remoto le tecnologie connesse (14%). La diffusione di conoscenza e consapevolezza produce naturalmente un aumento degli acquisti, tanto che oggi il 46% degli Italiani possiede almeno un device smart (nel 2020 era il 43%). Tale percentuale è frutto di una media tra diverse fasce di età che in realtà presentano dati molto diversi. Tra i 18 e i 34 anni è il 63% della popolazione a possedere almeno un oggetto smart, tra i 35 e i 54 anni il 59%, tra i 55 e i 74 anni il 18%. Ma quali sono le tecnologie più diffuse?
- elettrodomestici intelligenti, che è possibile gestire e programmare con facilità (21%)
- smart speaker, per l’ascolto di musica e news (20%)
- device per la sicurezza domestica (19%)
- climatizzazione intelligente (17%)
- casse audio (9%)
- illuminazione (8%)
- altro (6%)
I consumatori stanno anche iniziando a interessarsi ai servizi aggiuntivi che i dispositivi smart mettono a disposizione e che finora erano rimasti inesplorati. Nel 2021 il 12% ne ha già attivati (+4% rispetto al 2020), tra vigilanza privata (27%), contatti con centrali operative 24/7 (25%) e servizi cloud (25%). Nei prossimi anni questo ambito subirà una crescita notevole, in concomitanza con la crescita della servitizzazione e del pay-per-use. Raggiungerà presto il 77% dei consumatori, il 64% dei quali sarà disposto a pagare di più per ottenere più servizi. Tra i servizi più promettenti ci sono l’analisi dei consumi energetici (54%), l’installazione, configurazione e garanzia (49%) e l’assistenza e manutenzione (47%).
Il futuro della smart home
A proposito di previsioni per il futuro, la crescita della smart home è appena iniziata. Ha perciò davanti a sé anni cruciali, sia dal punto di vista della maturazione delle tecnologie che da quello della maturazione dei consumatori, sempre più disponibili a dotarsi di soluzioni smart. Ci sono in particolare 3 temi che l’industria deve ancora esplorare e su cui deve investire, non solo a livello produttivo, ma, di nuovo, anche a livello di divulgazione di conoscenza:
- la privacy, il grande tema dell’epoca della digitalizzazione. Come bilanciare la necessità di maggiore precisione nella raccolta dei dati funzionali alle tecnologie smart con quella ella tutela della privacy?
- Le azioni autonome dei dispositivi smart. L’intelligenza artificiale, la sensoristica e la data analysis permettono ormai alle tecnologie di comportarsi in maniera autonoma per efficientare qualunque processo a seconda del verificarsi di determinate condizioni. Sarà necessario a tal proposito iniettare una maggiore fiducia nei consumatori, che oggi preferiscono programmare e gestire in prima persona tutte le funzionalità.
- Gli ecosistemi domotici e la smart home integrata. Acquistare uno smart device è soltanto il primo passo. I veri benefici dal punto di vista della sicurezza, dell’efficienza e della comodità si ottengono quando si è immersi in un ecosistema domotico in cui tutte le tecnologie della casa dialogano tra loro.