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giovedì 21 Novembre 2024

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Michelin e la gestione sostenibile dei pneumatici

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Da Michelin arriva un Attestato per la Gestione Sostenibile dei Pneumatici, con l’obiettivo di spingere il comparto verso la mobilità green.

Un elemento dirimente per sviluppare una mobilità ecologica di cui non si parla spesso è la capacità di gestire in modo sostenibile i pneumatici. Uno pneumatico, infatti, è composto di una miriade di materie prime diverse tra le quali prevale la gomma naturale o sintetica. Invitare a gestirli in modo sostenibile significa favorire pratiche volte al risparmio di materie prime ed emissioni, con benefici economici, sociali e ambientali. Ecco perché Michelin, che nel 2021 ha superato Bridgestone ed è diventato primo produttore di pneumatici al mondo, ha dato vita a un Attestato di Gestione Sostenibile dei Pneumatici, mirando a riconvertire tutto il settore con un approccio All-Sustainable.

Cos’è l’Attestato di Gestione Sostenibile dei Pneumatici?

«L’impegno di Michelin nei confronti della sostenibilità, la crescente consapevolezza di quanto sia importante la salvaguardia dell’ambiente da parte degli operatori dell’autotrasporto e il desiderio di rendere tangibili i risultati dell’attività di Michelin hanno trovato risposta nell’Attestato di Gestione Sostenibile dei pneumatici», ha dichiarato la direttrice marketing B2B di Michelin Italia Silvia Vergani. «Il riconoscimento è destinato alle flotte che condividono con Michelin la volontà di creare una mobilità più sostenibile anche nel trasporto di merci attraverso una gestione ottimale dei pneumatici».

Il documento, sottoscritto dall’azienda, calcola proprio le emissioni di CO2 e il risparmio di materie prime. Per farlo, si basa su una formula matematica che misura in modo inequivocabile due fattori, i tassi di riscolpitura e ricostruzione:

  • la riscolpitura mira a ripristinare la profondità del battistrada da 2 a 4 millimetri attraverso la rimozione della gomma dal sottostrato del pneumatico. L’operazione consente di aumentare del 25% il chilometraggio e di migliorare sicurezza e grip delle gomme. Inoltre, secondo le misurazioni di un ente terzo, fa risparmiare 1,5 litri di carburante ogni 100 km e 1,1 kg di CO2 per assale.
  • La ricostruzione prevede la sostituzione del battistrada usurato e riduce l’impatto ambientale delle flotte e il costo operativo. Dalla prima prospettiva, ogni ricostruzione permette di risparmiare 50 chili di materie prime (il 70% rispetto a un pneumatico nuovo), con conseguente risparmio energetico. Dal secondo punto di vista, permette di diminuire del 40% i costi rispetto a quelli di una gomma nuova.

Ad oggi 31 aziende del settore dei trasporti sparse in tutta la penisola hanno ottenuto l’Attestato. Quest’ultimo ha consentito, infatti, da una parte un risparmio di materie prime per 1854 tonnellate, equivalenti a 26.428 pneumatici. Dall’altra un risparmio di emissioni di CO2 per 5058 tonnellate, equivalenti alle emissioni annuali di 15 camion.

La strategia All-Sustainable per una mobilità a zero emissioni

L’Attestato di Gestione Sostenibile dei Pneumatici non è l’unica azione concreta del Gruppo Francese per il raggiungimento dell’obiettivo di una mobilità completamente sostenibile. Michelin ha infatti tracciato e adottato un approccio “All-Sustainable”. Una strategia per la sostenibilità con lo scopo di dimezzare le emissioni entro il 2030 e di annullarle entro il 2050, in accordo con il Green Deal. Tutto ciò senza minare il proprio sviluppo e quello delle comunità che l’azienda serve. Anzi, favorendo piuttosto una crescita economica e sociale sostenibile, che riesca a trovare l’equilibrio perfetto tra le tre P:

  • People (Persone), lavorando per la sicurezza e l’inclusività di tutti e creando valore per i clienti.
  • Profit (Profitto), creando crescita, valore finanziario, potere del marchio Michelin e innovazione nei suoi prodotti, servizi e soluzioni.
  • Planet (Pianeta), impegnandosi a raggiungere la carbon neutrality attraverso il rinnovamento dei propri metodi di produzione, di impiego dell’energia, di utilizzo dei prodotti, di riduzione dell’impronta ambientale e di implementazione di una circolarità dei prodotti.

La gestione sostenibile dei pneumatici rispetto a riscolpitura e ricostruzione è perciò solo uno degli asset aziendali di Michelin. Ma risulta particolarmente significativo se si pensa che il colosso possiede più di 70 stabilimenti dai quali nel 2020 sono usciti 170 milioni di pneumatici, destinati a 170 paesi.

Per dimostrare che le dichiarazioni di impegno per la sostenibilità non sono meramente pubblicitarie Michelin ha pubblicato i suoi indicatori di performance sociale e ambientale. Inoltre, diffonde ogni anno uno Universal Registration Document (URD) in cui descrive le proprie azioni nell’ottica del rispetto dei 17 Sustainable Development Goals dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Relativamente a essi, il Gruppo e tutte le aziende del Tyre Industry Project, in collaborazione con il WBCSD, hanno elaborato una roadmap degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dedicata al settore dei pneumatici: “Sustainability Driven: Accelerating Impact with the Tyre Sector SDG Roadmap”.

«La Roadmap mira a diventare un riferimento chiave per tutti gli stakeholder della value-chain dei pneumatici che aspirano a un business sostenibile. Per le persone e il pianeta, la Roadmap offre azioni di ispirazione e casi studio verso un futuro di mobilità sostenibile», spiega Florent Menegaux, CEO Group Michelin.

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