In caso di scarsità e aumento di prezzo, riciclare la carta in azienda diventa indispensabile. Ecco come farlo.
Negli ultimi mesi del 2021, nell’ambito della generale crisi delle materie prime, ha sorpreso particolarmente la difficoltà di reperimento della carta e l’aumento del suo prezzo. Una situazione che ha causato difficoltà trasversali in tutti i settori, dall’editoria all’alimentare alle utilities alle banche. E che ha perciò spinto le aziende a correre ai ripari. Qualcuno, come il re del tessile Brunello Cucinelli, ha persino pensato di riciclare la carta a partire dai propri scarti, internalizzando il processo.
Dov’è finita la carta?
Quando si raggiunge una situazione di crisi così grave, è impossibile individuare un solo colpevole. Le cause della scarsità della carta, infatti, sono molteplici:
- la crisi di alcune aziende produttrici già precedente la pandemia
- l’aumento della domanda di carta per imballaggi conseguente la riduzione dell’utilizzo di plastica
- l’aumento della domanda di alcuni prodotti già prima fabbricati o imballati in carta che durante la pandemia erano stati meno richiesti
- la crescita del prezzo della cellulosa, aumentato del 70% rispetto alla fine del 2020
- l’impennata dei prezzi del gas, che ha reso più costoso il processo di fabbricazione della carta a partire dalla cellulosa
- l’aumento del costo dei trasporti, soprattutto dell’affitto di container provenienti dall’Oriente
- l’invadenza del mercato asiatico, che ha monopolizzato le produzioni in difficoltà essendo disposto a pagare di più
- la tendenza dell’economia a speculare sulla scarsità, facendo salire i prezzi alle stelle
Il risultato, invece, è uno solo: le aziende che fanno uso di carta si sono trovate a fare i conti con spese impreviste e scarsità. In attesa che i prezzi inizino a calare, cosa che accadrà, secondo le previsioni, solo a partire dal secondo trimestre del 2022, le imprese hanno perciò dovuto reinventarsi, per non essere costrette ad annullare ordini o a dover scaricare sui consumatori gli aumenti.
Riciclare la carta in azienda
Da qualche tempo per riciclare la carta non è più nemmeno necessario uscire dall’azienda. Merito di PaperLab A-8000 di Epson, un sistema che macera la carta già impiegata e la espelle pronta da (ri)utilizzare. È la tecnologia Dry Fiber a consentire che ciò avvenga, una modalità di lavorazione a secco, che non richiede dunque l’impiego di alcun liquido. Nemmeno l’acqua, se non in una minima quantità necessaria a mantenere un certo grado di umidità nel macchinario. L’unico additivo è Paper Plus, una sostanza che aumenta la resistenza della carta e la sbianca (o la colora, a seconda delle necessità).
Sono 3 i procedimenti cui la carta viene sottoposta:
- defibratura, che elimina l’inchiostro e i coloranti presenti sulla carta utilizzata e ricompone le fibre
- legatura, che riunisce le fibre, le rafforza con Paper Plus e le sbianca o le colora all’occorrenza
- formazione, che dà vita al nuovo foglio tramite pressione e taglio, in base alla grammatura e alla dimensione desiderata
Oltre al risparmio idrico, PaperLab promette anche un ridotto utilizzo di elettricità, nonostante la mole della macchina – larga 3 metri, profonda 1,43 e alta 2 – e l’efficienza del suo funzionamento. In un’ora è, infatti, in grado di produrre 720 fogli A4 o 360 fogli A3, lisci, colorati e in diverse grammature, fino a 240 g/m2. Si tratta perciò di un macchinario versatile, in grado di produrre diverse tipologie di carta in base alle necessità – documenti, biglietti da visita, brochure, locandine.
Il primo in Europa a credere nella tecnologia nipponica è stato proprio Brunello Cucinelli. Epson non ha diffuso informazioni sui costi del macchinario, ma ha fatto sapere che è possibile sottoscrivere un contratto “as-a-service” della durata di sette anni, che offre anche i servizi di assistenza tecnica e i materiali necessari per la legatura della carta riciclata.
I vantaggi di PaperLab
La soluzione, oltre a permettere di risparmiare a lungo termine, riduce l’impronta ecologica della produzione su tutti i fronti:
- diminuisce l’impiego di nuova materia prima (e dunque l’abbattimento di alberi per ottenere la cellulosa) e lo spreco di carta, incentivando l’economia circolare e l’upcycling
- consente un risparmio idrico totale, un risultato notevole se si considera che per produrre un foglio A4 ex novo serve una tazza d’acqua
- ha un basso consumo di energia elettrica
- elimina l’esigenza di esternalizzare il servizio e con essa la necessità di trasportare la carta utilizzata e le emissioni di CO2 che ne conseguirebbero
Come se non bastasse, riciclare la carta direttamente in azienda è un ottimo metodo per distruggere lontano da occhi indiscreti le informazioni sensibili, in un momento storico in cui la protezione dei dati è prioritaria. Il sistema è infatti dotato della certificazione di massima sicurezza (ISO/IEC 21964-2 P7), che garantisce uno sminuzzamento in particelle di dimensione inferiore ai 5 mm2 e l’impossibilità di riproduzione con le tecnologie a oggi note.