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lunedì 23 Settembre 2024

Smart City “a prova di Covid19”

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Smart City “a prova di  Covid19

La Cina sta progettando una smart city a misura di pandemia.

Un quartiere autosufficiente progettato per rendere la vita delle persone più facile in caso di nuovi lockdown e pandemie. Questo è il progetto affidato alla Guallart Architects di Barcellona, che sta progettando una nuova smart city  “a prova di  Covid 19”.

A darne notizia è il Telegraph. La nuova area di Xiong’an sarà una megalopoli vicino a Pechino, che occupa 2.000 kmq  e ospiterà edifici in legno, coltivazioni sui tetti ed energia rinnovabile.

Il quartiere sarà anche dotato di terrazze per i droni, ampi spazi per lavorare da casa e grandi stampanti 3D condivise, che consentiranno ai cittadini di produrre risorse localmente e di godere tutti i servizi “anche nei momenti di reclusione”. 

L’obiettivo della società spagnola è quello di creare un nuovo modello di vita urbana basata sulla bioeconomia circolare. “In un’economia circolare – afferma Vicente Guallart, fondatore della Guallart Architects -le risorse vengono mantenute in uso il più a lungo possibile anziché essere gettate in discarica”.

Oltre alla sostenibilità aumenterà la sicurezza alimentare e la mobilità, con più spazi verdi, piste ciclabili e nuove tecnologie.

La Smart City di Tencent – colosso tecnologico cinese – cambia “rotta” e impiega la tecnologia mettendo al primo posto persone e ambiente: la storia insegna che le epidemie del passato hanno contribuito a modificare significativamente la pianificazione urbana e le infrastrutture.

Gli effetti del Covid19 sull’ediliza urbana

L’epidemia da Covid-19 non è da meno, i timori del contagio portano a ridisegnare le città rendendole più autonome e autosufficienti.

“Complessi residenziali dotati di tutti i comfort e servizi necessari, ma recintati e sorvegliati 24 ore su 24” – afferma Tony Matthews, docente di pianificazione urbana e ambientale presso la Griffith University australiana – dove la parola d’ordine sarà “isolamento”.

La nuova città “by Guallart” sarà un micro-cosmo autosufficiente con, al proprio interno, sicurezza, strutture mediche private e produzione alimentare in nome di una filosofia “circolare”: tutto ciò che viene usato potrà essere riciclato.

Ciò consentirà di ridurre notevolmente i livelli di inquinamento e i costi grazie all’impiego di energia rinnovabile, adottata sia per la costruzione di abitazioni che delle infrastrutture.

I quartieri saranno composti da case, uffici, ospedali, esercizi commerciali collegati circolarmente gli uni con gli altri e percorribili con mezzi di trasporto pubblici a sostegno di una mobilità più green.

Il materiale che verrà maggiormente utilizzato per le costruzioni sarà il legno lamellare e sulle coperture degli edifici saranno posizionate serre per le coltivazioni.

L’acqua piovana sarà riutilizzata grazie ad un sistema di raccolta che ne garantirà il riuso ma la rivoluzione maggiore sarà riservata ai negozi: i centri commerciali saranno sprovvisti di commessi, verranno utilizzate casse automatiche a riconoscimento facciale e droni per trasporto dei beni essenziali.

Il futuro diventerà presente nel 2050, anno in cui la smart city cinese sarà completata.

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